Antonio Di Pietro omofobo? No, semplicemente ignorante

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La solita metafora del cazzo, terra terra per arrivare all’elettore medio che più medio non si può. Antonio Di Pietro ci ha allegramente abituato a frasi ad effetto. E’ un populista, che ha fatto opposizione dura e concreta per quasi tutta l’ultima legislatura, sostenendo con forza battaglie glbtq, tanto da crescere sempre più nei sondaggi. Contrario ad un Governo di unità nazionale con guida Monti, Tonino si è lasciato andare ad un esempio becero per spiegare il suo NO all’inciucio del Governo di coalizione.

“Bersani lo appoggia? PD e PdL non possono stare insieme, perché due maschi nella stessa camera da letto non possono fare figli”.

Apriti cielo, anche perché in mattinata era stata resa un’altra versione, ben più offensiva e senza senso. Quale? Questa:

“Bersani lo appoggia? PD e PdL non possono stare insieme perché due maschi non possono vivere nella stessa camera da letto”.

La differenza tra le due frasi è netta (QUI l’audio dell’ORIGINALE), con conseguente cambio di opinioni in merito. Perché è innegabile che due maschi non possano avere figli, così come è evidente che due maschi possono tranquillamente vivere ed amarsi nella stessa camera da letto. Ma l’audio ‘scagiona’ Tonino, con la seconda frase effettivamente mai detta. Nell’arco delle ultime ore è successo però di tutto. Molte associazioni gay hanno avuto il CORAGGIO di rivoltarsi contro Di Pietro, definito da Libero nel settembre del 2010 NUOVA ICONA GAY e ora accusato di omofobia ‘di sinistra’. Possibile? Possibile, viste alcune chicche del passato che hanno visto Tonino sempre tristemente protagonista, ma qui più che di omofobia bisognerebbe forse parlare di involontaria ignoranza, nel doversi affidare ad un esempio simile per poter spiegare un concetto che poteva utilizzare miliardi di altri paragoni. Ma questo è Di Pietro, nel bene e soprattutto nel male, e anche questo è il centrosinistra italiano, sempre più ‘variegato’, tra ex magistrati omofobi ad intermittenza, gay dichiarati, insostenibili rottamatori e leader di partito costretti a dover convivere un giorno sì e l’altro pure con compagni muniti di coltello, tra strizzatine d’occhio ai cattolici dell’UDC e agli ex fascisti di FLI. Roba da mettersi le mani nei capelli, se non uscissimo da un ventennio di merda, con un presente che puzza di marcio e un futuro da salvare. Subito, prima che tutto affondi.

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