La marcia (propagandistica) su Roma

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Erano in 200,000 o forse più. Festanti, pacifici e colorati. Poi sono arrivati loro, 200 criminali, incappucciati, di nero vestiti e armati di spranghe, a distruggere tutto. E parte della stampa fascista governativa cosa fa? Marcia su Roma, approfittando di scontri che tutti sapevano sarebbero avvenuti. Eppure nessuno ha fatto nulla. Non c’è scappato il morto per miracolo eppure 200 teste di cazzo hanno distrutto la Capitale, tenendola in pugno per 5 ore. 5 ore di guerriglia. In un Paese normale sarebbero rotolate teste. Il capo della Questura, della polizia, il Ministero degli interni, della Difesa, e invece niente. Sono tutti criminali, tuona Il Giornale. E’ colpa anche dell’opposizione, scrivono a lettere cubitali i quotidiani del Capo, per provare a strumentalizzare una giornata da dimenticare, gestita in modo atroce da quello stesso Governo e da quel Sindaco che fa parte della stessa coalizione. Ma questa è l’Italia, ovvero un Paese tutt’altro che normale. Hanno manifestato in quasi 90 città del mondo e solo a Roma è successo quello che è successo. Tutti sapevano ed è successo.

Ad uscirne a pezzi l’intero movimento di indignati, fatto di giovani, anziani, famiglie. Comunisti? No, italiani, che non ce la fanno più. Eppure anche loro sono stati bollati come ‘criminali’, da quella parte di indecente stampa che contribuisce un giorno sì e l’altro pure ad aizzare odio e polemiche, per poi marciare su una Roma violentata. Da un branco di coglioni. Qui non è più ora di ‘indignarsi’, ma di incazzarsi. Bloccando il Paese. Le stazioni dei treni, gli aeroporti, le arterie principali delle grandi città, le autostrade. E senza tirare una pietra.  E ora, la perla riassuntiva della giornata di ieri, firmata Vittorio Zucconi.

Se fossi nei trombettieri del governo, andrei molto cauto nell’approfittare di questa catastrofe, come ha fatto puntualmente il solito TGUno, seguito poi dallo stesso Berlusconi con un comunicato ridicolo e offensivo, nel quale esalta proprio quelle forze dell’ordine alle quali il decreto stabilità appena varato dal Consiglio dei Ministri ha tagliato 60 milioni di Euro. Un governo che non sa garantire l’ordine e la sicurezza di una manifestazione autorizzata e pacifica nella propria capitale, che non sa prevedere e prevenire quello che tutti noi avevamo temuto, che permette a centinaia di professionisti dello sfascio di arrivare tranquillamente lungo il percorso annunciato della sfilata addirittura con “uniformi nere e maschere antigas” come dice una trafelata inviata del TGUno che si crede di essere a Kabul, dovrebbe dimettersi, invece di tentare di strumentalizzare le operazioni di questi spaccavetrine.

Soprattutto se nello stesso giorno in nessun’altra capitale del mondo – nessuna – dove si sono svolte manifestazioni simili è accaduto nulla di lontanamente simile. Come ha detto il corrispondente da Londra dello stesso TGUno, Antonio Capranica, correttamente informando e involontariamente mettendo in stato d’accusa la città e il governo italiani, “Londra non si è fatta trovare impreparata”. Roma invece sì. Completamente impreparata, nella più benevola delle ipotesi. E Roma chi è, se non chi amministra la città e governa la nazione?

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