Renato Zero fa la PAZZA ai Wind Music Awards

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Sono almeno 10 anni che si è trasformato in un casto, delicato, simpatico ed eterosessuale sessantenne, dimenticando le origini e quei tantissimi sorcini che lo seguono dagli anni 70. Lo devo ammettere. Io sono uno di quelli. Amo Renato Zero da quando sono piccoletto, ovvero da quando un pomeriggio di metà/fine anni 80 lo incontrai, insieme a mia madre. Me lo ritrovai davanti, improvvisamente mi accarezzò la frezza, che una volta avevo, e sorrise. Praticamente una benedizione finocchia. Per me fu praticamente una visione. Era truccato, slanciato, effeminato, era una drag queen. E ne rimasi fulminato. Negli ultimi anni la trasformazione. Probabilmente per piacere ‘a tutti’, per ampliare il proprio bacino di ipotetici fan. 40 anni fa trasgressivo e all’avanguardia, negli ultimi anni vecchio, noioso e ‘finto’, perché distante dalla sua vera natura. Ancora oggi non ha fatto coming out, ancora oggi non prende quasi mai parola nei confronti degli omosessuali, ancora oggi millanta un amore nei confronti del sesso femminile che fa sorridere. Ecco perché vederlo così, ieri sera ai Wind Awards, su Italia 1, conciato con lustrini e improbabili piume, lascia di sasso. Perché mi ero quasi dimenticato CHI fosse Renato Zero. Questo è Renato Zero, ovviamente appesantito e un pelo sgraziato, ma comunque lui. O melio, una parte di lui, ultimamente troppo spesso NASCOSTA. E noi questo vorremmo, uno Zero in salsa Cher, drag queen pure nel dover rappresentare un INDIANO. E quanto mi sarebbe piaciuto avere un Renatone al posto di Lady Gaga sul palco del Circo Massimo, sabato pomeriggio, a Pride concluso. E invece no. Dobbiamo andare a pescare icone dagli States. Perché in patria, purtroppo, si nascondono dietro quintali di cerone e fondotinta.  

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