E’ l’Omofobia Day: l’Avvenire dice no

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Il gran giorno è arrivato.
Oggi alla Camera arriva la tanto contestata Legge contro l’Omofobia. E sarà un percorso minato, perché in piena campagna elettorale, con Napoli e Milano sul filo del rasoio, la maggioranza non si piegherà MAI ad una legge CIVILE, che non fa altro che ridistribuire dignità, sicurezza e diritti, a quei tanti che diritti, ancora oggi, non ne hanno .
E se buona parte della stampa del Paese dice SI’ ad una legge ad hoc, a poche ore dal pronunciamento decisivo del Parlamento è l’Avvenire a tuonare contro.
Nulla di nuovo, per il quotidiano dei Vescovi, se non le ASSURDE e strampalate motivazioni firmate Piergiorgio Liverani, che qui in sintesi riporto:
– In Italia abbiamo norme sufficienti per garantire, senza discriminazioni, l’incolumità di chiunque.
– Quando chiedono il diritto di sposare una persona del loro medesimo sesso, cosa che non è concessa a nessuno, i gay pretendono un diritto in più. E ora vogliono essere differenti anche per il caso di rimanere vittime di ingiuste e deprecabili violenze, come se non esistessero già leggi sufficienti. Queste pretese sono solo un artificio per ottenere un impossibile riconoscimento giuridico dell’omosessualità.
– La Costituzione all’articolo 3 riconosce la “pari dignità sociale e l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali”. Se si afferma che questo non è sufficiente, si cade nel paradosso, dal momento che bisognerebbe riconoscere anche un reato di cattofobia per quando i cattolici sono picchiati, e di senefobia (gli anziani ingannati, truffati, picchiati), di etnofobia e magari anche di fasciofobia e comunisfobia, dato che queste due specificità ideologiche si scontrano spesso tra loro.
Per chiudere, il vaticanista Liverani cita il filosofo del diritto Francesco D’Agostino, secondo cui è giusto combattere le discriminazioni, ma senza riconoscimenti impropri.
Oggi, 23 maggio, siamo quindi arrivato a determinare un’inedita e sconcertante verità.
Secondo la Santa Romana Chiesta una legge contro l’omofobia, presente in ogni paese civile e democratico di questo fottuto mondo, non sarebbe altro che “un artificio per ottenere un impossibile riconoscimento giuridico dell’omosessualità”.
Riconoscimento giuridico dell’omosessualità.
Secondo l’Avvenire saremmo e dovremmo quindi rimanere CLANDESTINI, CRIMINALI, PECCATORI da emarginare, perché ILLEGALI e giuridicamente irriconoscibili.
21-12-2012.
Se i Maya avessero davvero ragione, prego solo che l’umanità, dopo l’annunciata fine di QUESTO Mondo, possa rinascere SENZA Vaticano.

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