EuroPride 2011: Imma Battaglia all’attacco del Mario Mieli

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Nemmeno 24 ore dopo la presentazione ufficiale del programma e il Roma EuroPride è già finito nelle sterili e fastidiose polemiche associative.
I soggetti sono ormai sempre gli stessi: Mario Mieli, assegnatario dell’evento, ed Imma Battaglia, ex Presidente del Mieli, attuale Presidente del DGP e tra i ‘fondatori’ dell’ormai celebre e contestato Comitato Roma Pride, nato quest’estate in concomitanza dell’ultimo Pride cittadino, che vide uscire di scena, per la prima volta dopo anni, proprio il Mieli.
Queste le parole di Imma Battaglia:
“Il Mario Mieli faccia diecimila passi indietro, e ne faccia uno solo, in avanti, verso l’ unione del movimento Glbt. L’Europride deve essere un momento di coinvolgimento delle associazioni che si battono per i diritti dei gay”. “Nel 1998 lavorai per far iscrivere il Mieli all’ Epoa, l’ associazione che, ogni anno, designa l’ organizzatore della sfilata. Mi ricordo che in quel periodo chiunque volesse contribuire all’organizzazione dell’evento era il benvenuto. Il punto di riferimento era il Mieli. Cercai anche di promuovere un comitato organizzatore allargato: ci fu una riunione, a Pisa, ma alla fine non se ne fece nulla”. “Da allora sono cambiate molte cose. Dopo dieci anni le associazioni sono aumentate, si sono diversificate: ci sono quelle sportive, delle famiglie, dei genitori, e così via. Per questo trovo assurdo che, ad oggi, nessuno ci abbia coinvolto o chiesto nulla a proposito di questo Europride”. “Serve un modello di partecipazione democratica. Costruiamolo insieme”. “Quando alla chiusura del Gayvillage sono venuti in visita i vertici di Comune, Provincia e Regione, ho invitato tutte le associazioni a partecipare. Così dovrebbe essere adesso per l’Europride. Tutti dobbiamo rimboccarci le maniche, per far sì che vi partecipi il maggior numero possibile di persone”.
Parole e concetti sulla carta SACROSANTE, se non fosse che ad esprimerli sia la stessa persona che PER ANNI, nell’ultimo lustro, ha PIU’ e PIU’ volte contestato il SENSO stesso del Pride, per poi riscoprirlo, come PER MAGIA, a 12 mesi esatti dall’arrivo di un MILIONE DI GAY a Roma, tanto da arrivare ad urlare, solo pochi mesi fa, HO VINTO IO, alla fine di un politicamente contestatissimo pride cittadino.  
Casualità, più o meno palesi interessi personali o folgorazione sulla Gay Street? D’altronde è inutile girarci attorno, tanti ‘dindini’ ruotano attorno all’evento Roma EuroPride (ALMENO un milione di gay, in arrivo da tutto il mondo, per 10 GIORNI, a voi i conti), con un EuroPride Park, già annunciato a Piazza Vittorio, che per 10 giorni potrà togliere lo SCETTRO di ritrovo gay capitolino proprio a quel GayVillage che vede Imma tra i soci fondatori. Tutto sta nel capire dove INIZIA la speculazione economica e dove l’interesse comune per il BENE della comunità gay.
Una volta scoperto l’arcano, e tolto dal campo ogni tipo di dubbio a riguardo, sono d’accordissimo con l’auspicio più o meno interessato della Battaglia.
Tutti attorno ad un tavolo, senza se e senza ma, almeno per questa volta.   

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