Nicola Zingaretti, Renata Polverini e Gianni Alemanno al Gay Village 2010: ecco cosa hanno detto

Condividi
Una giornata storica?
Per gli organizzatori del GayVillage sì, decisamente storica.
Mai, in 10 anni, erano venuti in visita Sindaco, Presidente della Provincia e della Regione.
Un riconoscimento ufficiale a quella che è diventata negli anni la manifestazione più importante dell’Estate Romana. Quasi 200,000 paganti in poco più di 12 weekend, un punto di incontro non solo a tematica glbtq ma anche per tanti, tantissimi etero, che mai come quest’anno hanno invaso il villaggio.
La presenza dell’intera dirigenza politica capitolina va quindi vista con estrema soddisfazione per la STRUTTURA Gay Village e per coloro che l’hanno pensata, realizzata e portata avanti per un decennio, facendola diventare quella che è oggi, ovvero una REALTA’ assoluta.
Ma per il MOVIMENTO glbtq, per i gay capitolini, questa inattesa visita di Zingaretti, Alemanno e Polverini, come va vista?
Ad intervistare i tre ospiti, in filodiffusione in tutto il villaggio, RadioDeegay, riuscita a svelare ancora una volta delle palesi verità, ovvero:
1) La straordinaria vicinanza di Nicola Zingaretti alla Comunità gay, MIO futuro Sindaco della Capitale.
2) L’atroce Sindaco Alemanno che continua a dire di NO a tutto.
3) La novità POLVERINI, riuscita a partorire una serie infinita di IMBARAZZANTI DIVERSI nel giro di un paio di minuti.
Questo quanto hanno detto i diretti interessati, intervistati da RadioDeegay.

Nicola Zingaretti – Presidente della Provincia: “Confermo la proposta di casa accoglienza per tutti i gay cacciati dalle famiglie. La proposta va avanti,molti ragazzi vengono cacciati di casa solo perché omosessuale ed è giusto che lo Stato Sociale intervenga, probabilmente nel 2011 riusciremo ad inaugurarla. Io vengo da 9 anni al GayVillage, vengo da sempre, dalla prima edizione, da presidente o da non presidente. Il movimento non può più giustamente rivendicare pacche sulle spalle, perché altrimenti diventa ipocrisia. Oltre alla presenza e alla solidarietà dichiarata serve coerenza nei riconoscimenti dei diritti. E il grande tema del riconoscimento dei diritti è giusto che diventi un tema su cui non si deve fare sconti a nessuno”.

Renata Polverini – Presidente della Regione Lazio: 
In campagna elettorale  dichiarò di essere favorevole alle unioni di fatto, sul proprio blog, con conseguente retromarcia dopo le scontate reazioni. Come mai? 
“Quella non era una dichiarazione, lo sapete anche voi, ma una risposta diciamo non chiara ad una domanda che mi era stata fatta (?!?). Non era una priorità per il mio programma elettorale. Ho semplicemente risposto ad un chiarimento che mi è stato chiesto. Io ho tanti amici omosessuali, ne ho conosciuti anche da bambina (!?!). Forse sì, la LORO priorità è semplicemente di vedere riconosciuto un proprio diritto ad ESSERE DIVERSI e di essere accettati. In questo momento ci chiedono di intervenire soprattutto su atteggiamenti di intolleranza che troppo spesso avvengono, anche nella nostra Regione. E io credo che abbiamo il dovere di intervenire. Intervento legislativo? Questa è una delle questioni che dobbiamo porre con forza anche al Governo nazionale. D’altronde solo da poco il nostro paese ha partorito una legge contro lo stalking. che è stata fatta in ogni caso dal Governo Berlusconi. Un’altra proposta di legge contro l’Omofobia? Ma insomma, bisogna anche creare delle condizioni culturali da questo punto di vista, con campagne di formazione e informazione, far capire ai nostri figli che SE SI E’ DIVERSI E’ UN DIRITTO DI ESSERLO (?!?), dobbiamo quindi essere TOLLERANTI e accettare tutte le diversità.
E i PACS? Non sono nel mio programma e la Regione comunque non potrebbe intervenire sull’argomento, quindi anche volendo…”.

Gianni Alemanno – Sindaco di Roma: 
GayPride: anche quest’anno ci son state piccole polemiche, lei ha detto di non condividerlo, dicendo che ci rispetta ma non condivide le nostre scelte? A cosa si riferiva?
“Perché è una manifestazione di tendenza, ha delle rivendicazioni che io non condivido, ma è giusto e doveroso che tutti possano manifestare a Roma senza discriminazioni (e grazie ar cazzo, aggiungo io). Non mi ritrovo però in alcune di quelle rivendicazioni. Non condivido il matrimonio gay, le coppie di fatto, il riconoscimento delle coppie di fatto. 
Da me si deve aspettare il massimo impegno per difendere i vostri diritti individuali. I vostri diritti a non essere offesi, discriminati e a non subire nessuna forma di violenza (e arigrazie ar cazzo, ariaggiungo io). Da questo punto di vista il Comune di Roma è assolutamente schierato, stiamo costituendo un osservatorio contro ogni forma di discriminazione. Ogni persona a Roma deve sentirsi sicura. La famiglia invece è un’altra cosa, la famiglia è FONDATA SUL MATRIMONIO, come prevede la Costituzione”.
Parole e pensieri di Nicola Zingaretti, Renata Polverini e Gianni Alemanno. 
A voi le considerazioni del caso… 

P.S. velo pietoso nei confronti di chi, dal palco e con microfono in mano, per rispondere ai BUUU e ai fischi indirizzati ad Imma Battaglia, ha etichettato il tutto con un… “saranno i ragazzi dei centri sociali, lasciamoli perdere”.

Il Berlusconismo ha tristemente fatto scuola, anche nel mondo gay.

No comment.

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy