Il 3 luglio? Tutti ar mare

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La tempesta del giorno dopo.
Annunciato a sorpresa per il 3 luglio, sul Pride Romano 2010 si stanno accumulando nubi senza fine, nere e cariche di pioggia.
Doveva infatti essere il PRIDE DI TUTTI (così venne annunciato), si sta trasformando nel Pride di POCHI e di una certa parte politica.
Fuori il Mario Mieli, per sua decisione, dall’ormai celebre COORDINAMENTO PRIDE si sono defilati sia i Radicali di Certi Diritti che la Fondazione Consoli, durissima dopo il comunicato diramato non si sa da chi e con quale titolo solo 24 ore fa:

L’Associazione ‘Fondazione Luciano Massimo Consoli’, presente da alcuni anni all’interno del movimento glbtq, non parteciperà al Pride romano del 3 luglio prossimo. Altresì, l’Associazione ‘Fondazione Luciano Massimo Consoli’, per onestà intellettuale e chiarezza di intenti, pur avendo aderito in un primo momento alla nascita di un nuovo Coordinamento per il Pride romano, non interverrà nell’organizzazione [appare evidente che qualcosa sia stato già deciso senza il coinvolgimento di tutti] della manifestazione, insieme alle associazioni “Arcilesbica Roma”, “Di’Gay Project”, “GayLib” e “AzioneTrans”. Sono altre le strategie opportune per contribuire a ridefinire e ampliare il significato e il valore di una vera politica dei diritti.
Lo slogan “ogni bacio, una rivoluzione” , in questo momento stona, parecchio e si sviluppa in un’ottica superata rispetto alla situazione attuale del nostro Paese. La questione delle violenze è ancora oggi, purtroppo, largamente irrisolta, come ci testimoniano episodi di questo genere; tuttavia, seppur secondaria, ci sembra opportuno rilevare come accanto ad essa, permanga, anche in questo caso spesso irrisolta, una questione culturale di fondo, relativa al linguaggio e all’approccio adottati dalle istituzioni e dai mezzi di comunicazione nell’affrontare situazioni del genere. L’ Associazione ‘Fondazione Luciano Massimo Consoli’ proseguirà il suo lavoro con gli strumenti della politica del dialogo e del dibattito, per la diffusione, con i diritti della persona, di tutte le loro naturali conseguenze sul piano del rispetto delle minoranze e del riconoscimento dei loro diritti. Certi traguardi si raggiungono sempre e comunque, a conferma della vitalità della nostra comunità, con il coinvolgimento di tutti. Purtroppo, questo Pride non coinvolge tutti.
L’ Associazione ‘Fondazione Luciano Massimo Consoli’ si augura un Movimento unito, competitivo nei pensieri e nelle azioni.


Un comunicato duro e chiarissimo, che pone seri e necessari quesiti. Ad oggi, all’interno dell’organizzazione, sono rimasti in 3 gatti: “Arcilesbica Roma”, “Arcigay Roma”, “Di’Gay Project”, “GayLib” e “AzioneTrans”. Le ultime due associazioni, per chi non lo sapesse, sono dichiaratamente ed orgogliosamente di destra. Di Gay Project, per chi ancora non l’avesse capito, da due anni a questa parte ha aperto più di un “portone” (eufemismo) al dialogo con il nostro amato Sindaco fascio. Dopo aver avallato LOGO e SLOGAN di una banalità e di un basso profilo sconcertante (a questo punto potevano optare per un “siamo froci e tutti ci amano”, oppure “basta vittimismo ora ci mettiamo la faccia”, eliminando dal logo, dopo aver fatto sparire 3/4 del mondo glbtiq, pure gay e lelle), si aspetta con curiosità il percorso ufficiale della sfilata. Quale piazza ci ‘concederà’ quest’anno il buon Sindaco Alemanno? Considerando che il Pride capitolino si è clamorosamente trasformato in un Pride “AMICO”, per non dire tagliato su misura, aspettiamoci di tutto.

Il sottoscritto, nel frattempo, per la prima volta da 10 anni a questa parte (e lo dico con un dispiacere ENORME) è sempre più amaramente convinto che il 3 luglio, giorno del Pride, se ne andrà orgogliosamente al mare, visto che non ho nessuna intenzione di farmi RAPPRESENTARE da certi soggetti.

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