Se la Gelmini cancella la RESISTENZA

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La NUOVA STORIA firmata Silvio Berlusconi è ormai pronta.
Nei nuovi programmi di storia che si studieranno dal prossimo anno nei licei, infatti, non si parla di Resistenza.
Così come antifascismo e Liberazione non sono neanche citati. Il buco è al quinto anno, dedicato allo studio dell’epoca contemporanea, dall’analisi delle premesse della I guerra mondiale fino ai nostri giorni. La nuova articolazione, spiegano dal dicastero di viale Trastevere, è stata dettata dalla necessità di evitare che succedesse, come spesso è successo, che non si arrivasse neanche a fare la II guerra mondiale. Troppo poco, ecco perché la commissione per la storia, presieduta da Sergio Belardinelli, ha deciso di assegnare un intero anno di studi al Novecento. Nella formulazione dei temi fondamentali, le indicazioni nazionali precisano che «non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici»: l’inizio della società di massa…«il nazismo, la shoah e gli altri genocidi del XX secolo, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda (il confronto ideologico tra democrazia e comunismo), l’aspirazione alla costruzione di un sistema mondiale pacifico (l’Onu), la formazione e le tappe dell’Italia repubblicana».
A differenza dei vecchi programmi, però, parole come antifascismo, Resistenza e Liberazione sono sparite.
E questo, miei cari, è solo che l’inizio. Un triste inizio.

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