10 domande a Fabrizio Marrazzo, Presidente dell’ArciGay Romano

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Questo il GRUPPO FACEBOOK “10 domande a Fabrizio Marrazzo”, da cui è tratto il testo sotto riportato.

A seguito dei numerosi episodi di violenza e di discriminazione, avvenuti nei confronti delle persone GLBTQ dal Nord al Sud D’Italia, nella Capitale gli omosessuali si sono auto-organizzati dando vita, lo scorso 28 agosto 2009, ad un vero e proprio micro-Pride.
La fiaccolata, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, si ripeterà ogni Venerdì alle 21 da via di S. Giovanni in Laterano al Campidoglio.
WE HAVE A DREAM, dichiarano gli organizzatori dal loro gruppo FaceBook, “nasce al di fuori di ogni formazione politica o realtà associativa in coincidenza con una ricorrenza casuale ma molto particolare. Nello stesso giorno del 1963 ci fu a Washington la marcia per il lavoro e la libertà dei negri americani e in quell’occasione Martin Luther King pronunciò parole ormai storiche: I HAVE A DREAM”.
Chiunque condivida con noi lo stesso sogno sarà benvenuto e via dei Fori Imperiali, ogni settimana, diventerà Viale della Libertà:

RAZZISMO, VIOLENZA, OMOFOBIA
LE NOSTRE RISATE VI SPAZZERANNO VIA

Al micro-Pride si partecipa da liberi cittadini, sotto la bandiera rainbow a 6 colori (8 per i puristi).
“Chi appartiene o milita in partiti, organizzazioni politiche, associazioni ed altre istituzioni”, concludono gli organizzatori dell’evento, “non dovrà utilizzare i propri vessilli, simboli ed insegne”.

Un evento spontaneo e condivisibile sia per quanto riguarda i contenuti che per quanto riguarda le forme di partecipazione.

Nonostante ciò leggiamo sui quotidiani di oggi (30 agosto 2009), nelle edizioni locali e nazionali, e su alcuni siti internet, che il Presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, autoproclamatosi “ispiratore” e organizzatore della manifestazione WE HAVE A DREAM dichiara:

– l’evento sarà ripetuto una volta al mese e organizzato da Arcigay Roma / Arcilesbica Roma e da altre sigle;
– la data della prossima fiaccolata sarà il 2 settembre;
– è importante essere presenti perché più siamo uniti, più siamo forti e maggiore è la possibilità che abbiamo di cambiare il nostro paese e la sua cultura;
– si tratta di una prima iniziativa (riferito alla manifestazione del 2 settembre) che rappresenta una tappa verso una manifestazione nazionale contro l’omofobia e la transfobia.

Rivolgo, di seguito, 10 semplici domande a Fabrizio Marrazzo (Presidente di Arcigay Roma) alle quali spero voglia prontamente rispondere.

1) E’ a conoscenza che Venerdì 28 agosto 2009, a Roma, si è svolta una fiaccolata dal titolo “WE HAVE A DREAM” autoconvocata e autogestita da persone GLBTQ?

2) Dov’era la sera del 28 agosto 2009?

3) E’ a conoscenza che la fiaccolata, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, si ripeterà ogni Venerdì alle 21 da via di S. Giovanni in Laterano al Campidoglio?

4) E’ consapevole di aver ignorato, in tutte le sue dichiarazioni (comunicati stampa, interviste, ecc.) il carattere spontaneo (nasce al di fuori di ogni silga associativa) della manifestazione del 28 agosto 2009?

5) Si rende conto di aver convocato nello stesso luogo, con le stesse “parole d’ordine” e nelle stesse forme (fiaccolata) (ma in data diversa e a cadenza mensile) una manifestazione analoga?

6) Crede che il percorso per l’emancipazione e la liberazione delle persone omosessuali e transessuali possa più accettare un attegiamento come quello da lei assunto da quando è Presidente di Arcigay Roma?

7) Comprende il significato della frase (tratta dal sito di Arcigay Roma): “E’ importante essere presenti (alla manifestazione da lei organizzata) perché più siamo uniti, più siamo forti e maggiore è la possibilità che abbiamo di cambiare il nostro paese e la sua cultura”.

8) Non ritiene che la corsa alla visibilità (ad ogni costo) dell’associazione da lei presieduta possa contribuire alla divisione e frammentazione del movimento GLBTQ?

9) Non ritiene opportuno che, di fronte a “fenomeni” di protesta spontanei come quello del 28 agosto, le associazioni debbano fare un passo indietro ed (eventualmente) aderire? O per lo meno organizzare iniziative di altro tipo che non vadano in contrapposizione a quelle già organizzate?

10) Quante sono, secondo lei, le persone omosessuali e transessuali a Roma? Quante di queste sono iscritte alla sua associazione per frequentare i noti “circoli ricreativi” e quanti frequentano invece effettivamente l’associazione? Quante persone sono mediamente presenti al congresso dell’associazione? Alla luce delle precedenti risposte ritiene che l’associazione da lei presieduta, che comunque stimo per il lavoro svolto nel corso degli ultimi 30 anni, sia rappresentativa delle persone GLBTQ romane?

La ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrà fornirmi.
Cordiali saluti,

Mauro Cioffari

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Sottoscrivo OGNI PAROLA.

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