A pochi giorni dal Pride nazionale, è GUERRA APERTA…

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A pochi giorni dal Pride nazionale, che si terrà a Genova, il mondo omosessuale è letteralmente spaccato in due.
Tutti contro tutti!
Non c’è associazione che non rema contro l’altra, inondandola di merda, in quella che sta diventando una ridicola pagliacciata.
Da giorni Gay.It è partito letteralmente all’attacco di ArciGay e del suo Presidente, Aurelio Mancuso. Messo il vestito de La Repubblica, a Gay.It si son inventati addirittura 10 domande da fare al “Premier”, con annesso pezzo su GAFFE e BUGIE per i suoi primi 24 mesi da Presidente e “fondo” in cuo vengono messe in mostra analogie tra lui e Berlusconi.
3 pezzi in 24 ore. Roba da RECORD!
Un’antipatia PALESE e PALESATA da mesi di post al vetriolo, per un mondo omosessuale che chiede a gran voce UNITA’ ad un CentroSinistra dilaniato da tempo, per poi ritrovarsi nella stessa identica situazione.
L’accostamento Berlusconi/Mancuso, sinceramente, mi fa davvero ridere.
Paragonare un Presidente del Consiglio proprietario di 3/4 del paese e di 3/4 dei media, ad un Presidente di un’associazione che NON è stato nemmeno eletto direttamente dal POPOLO, visto che a votare sono i delegati dei Comitati Provinciali e quelli dell’Assemblea dei circoli affiliati… STOP… mi pare leggermente forzato. Tra l’altro intendiamoci… il primo a cui NON piace Mancuso come Presidente è proprio il sottoscritto.
La difesa di Fabrizio Marrazzo, incredibilmente sfiduciato da ArciGay, rivolta lui da Gay.It, a pochi giorni dal successo del Pride romano, la trovo poi estremamente ridicola. Se il Roma Pride ha portato in piazza 200,000 persone il merito, o almeno NON tutto, SICURAMENTE non deve ricadere nè su Fabrizio Marrazzo nè su ArciGay Roma.
Il buon Fabrizio, come Presidente di ArciGay Roma, di cazzate ne ha fatte e dette a fiumi in questi anni, tanto da giustificare QUALSIASI voto di sfiducia interno alla sua stessa associazione. Trovo casomai ASSURDO che il buon Fabrizio sia ancora sulla poltrona presidenziale di ArciGay Roma, dopo esser stato fatto fuori dalla Segreteria Nazionale! Difendere Marrazzo per attaccare Mancuso mi pare una strategia mediatica non propriamente riuscita, almeno per il sottoscritto.
Ci troviamo così davanti al solito TUTTO contro TUTTI.
A farsi il culo ci sono i VOLONTARI, i ragazzi che credono DAVVERO nella causa omosessuale, che sbandierano un SOGNO, che lavorano 18 ore al giorno, si fanno il mazzo, si prendono gli insulti e una pacca sulla spalla come ringraziamento, per poi vedere TUTTO sgretolarsi per colpa dei CAPOCCIA, che non fanno altro che pensare ai propri interessi e tornaconti personali, scannandosi a vicenda per i famosi 5 minuti di visibilità mediatica (quegli stessi ‘media’ che marciano sui poveri CADAVERI seguendo simpatie o antipatie personali mai ufficializzate ma a dir poco LAMPANTI).
La GUERRA sotterranea tra Mario Mieli e ArciGay Roma, ad esempio, è ormai storia della capitale.
Arriviamo così a pochi giorni dal Pride nazionale ancor più SPACCATI di prima. C’è addirittura ANCORA qualcuno (cioè BASTA!) che polemizza sulla scelta di Genova come sede del Pride di quest’anno! Il sottoscritto, romano di Roma, trova tra l’altro GIUSTISSIMO che il Pride nazionale sia ITINERANTE. Ogni anno una città diversa, con Roma che tiene il suo Pride cittadino A PARTE. Non fa una piega…
Si marcia insieme, uno di fianco all’altro, per poi pugnalarsi alle spalle, quando l’altro meno se l’aspetta.
Come nella POLITICA VERA, che ha NECESSITA’ di un ricambio generazionale, di facce nuove e propositive, anche le associazioni omosessuali nazionali MERITANO una svolta di questo tipo. E’ impensabile che Grillini sia ancora l’unico punto di riferimento del mondo lgtb in televisione! E’ incredibile che chi scrive da quando frequenta il mondo gay, ovvero 8 anni, vede SEMPRE le solite facce dirigenti, con una “guerra”, quella della Gay Street romana e della sua pedonalizzazione, che ANCORA non ha trovato uno sbocco che uno. Non riusciamo a far nostra una stradina di merda di 100 metri… ma dove volemo annà?!?
Si traccino due linee, una orizzontale ed una verticale, e si schematizzino i SUCCESSI raggiunti dalle varie associazioni in questi ultimi 24/36 mesi.
Fuori le parole e le promesse, che restino solo i FATTI.
Ciò che ne verrà fuori sarà una PIETRA TOMBALE per tutti o quasi tutti i movimenti, a cui si dovrebbe reagire solo che con della GENTE NUOVA, una REALE unità d’intenti, una serie di proposte CONCRETE e di battaglie REALMENTE realizzabili.
In caso contrario continueremo per i prossimi 50 anni ad urlare e a sbraitare solo UN giorno l’anno, facendoci ridere dietro ADDIRITTURA dalla già ridicola politica nazionale.
Di domande non ne servono 10, ma solo una, uguale per tutti:

Si può andare avanti così?
Mi pare ovvia la risposta…

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