Fabrizio Marrazzo VIA dall’ArciGay! E ora? Chi al suo posto?

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Update: Storia più COMPLESSA di quanto pensassi. Marrazzo si sarebbe dimesso dalla Segreteria nazionale Arcigay, ma starebbe ancora al suo posto per quanto riguarda l’ArciGay romano. A questo punto la domanda sorge spontanea… sfiduciato internamente a livello nazionale ma ancora Presidente dell’ArciGay Romano? Roba da pazzi. Talmente surreale da risultare comica.


Fabrizio Marrazzo SILURATO dall’ArciGay.
Sono giorni che ormai nella capitale gaya non si parla d’altro.
Da poco rieletto Presidente dell’Arci Gay romano, Marrazzo sarebbe stato ‘costretto’ a dimettersi. Litigi interni, fazioni, mugugni e malumori, per una poltrona che ormai era bollente.
Il sottoscritto, come ormai credo si sappia, non ha mai particolarmente amato Marrazzo in quanto Presidente dell’Arci Gay romano.
Troppe fregnacce dette negli anni, troppe sparate, troppe manifestazioni di protesta malamente tirate su, troppi palchi urlati a braccio, troppi strusci, troppa inconsistenza politica.
Non ci siamo mai conosciuti, non lo conosco come persona ma solo come Presidente dell’Arcigay, tanto da giudicarlo esclusivamente in quanto tale. Non mi sono MAI sentito minimamente rappresentato da Fabrizio Marrazzo, che dai media troppo spesso veniva etichettato come ‘leader dei gay’. Ma leader de che? Leader casomai di quei 100 o quanti saranno stati che l’hanno votato Presidente, su migliaia di iscritti Arcigay, in quella che spesso finisce per essere un elezione FARSA.
C’era bisogno di un cambiamento. Sono anni che lo dico.
Chiunque arrivi ora a prendere il suo posto speriamo che porti una sana ventata di grinta e di intraprendenza. Speriamo che venga messa da parte l’ascia di guerra tra associazioni, visto che scannarsi non porta nulla di buono alla causa omosessuale. Speriamo che capisca che sì, il dialogo è fondamentale, ma spesso la presa di posizione, l’incazzatura, la discesa in campo, la vera presenza sul territorio, le urla e i pugni sbattuti sul tavolo, le minacce se non addirittura la guerra, nei confronti di una città che vira a destra e di un comune che, se da una parte prende le distanze dai sempre più frequenti attacchi omofobi e razzisti, dall’altra non muove concretamente un dito per fare in modo che questi non si verifichino più.
C’è bisogno di una personalità forte, comunicativa, di un combattente, un guerriero, di una figura che si faccia sentire e che sia veramente in grado di rappresentare TUTTI gli omosessuali della capitale, nelle loro centinaia di sfaccettature.
C’è una battaglia da combattere, giorno dopo giorno. Fabrizio Marrazzo ha finalmente deposto la spada, che ora la prenda qualcuno in grado di brandirla al meglio!
(se magari fico come William Wallace di Braveheart, anche meglio!)

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