MY LIFE… A Keaton m’hai rotto er cazzo co sta pippa, volemo passà ad artro? 5° puntata!

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NELLE PUNTATE PRECEDENTI!
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Luglio 2006
Mi sono laureato da pochissimi giorni. Traguardo finalmente raggiunto, con i miei genitori in lacrime, il mio correlatore che mi chiede se può usare la mia tesi di laurea come materiale didattico, come dispense da dare agli studenti, il mio relatore, il temutissimo e mitologico prof. Morcellini, Preside di Facoltà, entusiasta, ed io finalmente pronto a godermi un’estate priva di studio e di esami.
Come primo regalo di Laurea mi concedo una vacanza, la prima vera vacanza con il mio ragazzo.
Stiamo insieme da 10 mesi, a Natale siamo andati vicinissimi ad un viaggio per Londra, poi clamorosamente saltato. Ma ora ci siamo davvero. Si parte. Destinazione… MADRID!
Siamo quasi ad agosto ed andiamo in una città BOLLENTE dove non c’è il mare. Perchè? Perchè lui così voleva e io nessuna voglia di discutere avevo. Già sudo all’idea di dover passare una settimana TURISTICA con un MALATO di bellezze architettoniche, in una città che ne è piena, con 45° all’ombra. Ma un rapporto è fatto di “dare ed avere”, o almeno così dicono…
Arriviamo finalmente in Spagna, il nostro alberghetto è a due passi dalla stazione Atocha, autentica SERRA metropolitana.
Nemmeno arriviamo ed inizia il TOUR DE FORCE… praticamente dalle 08:00 alle 20 in giro per la città, avvolta da una cappa di caldo da RECORD. Il mio lui è dotato di un CAZZO di maledetto libricino di tipo 100 pagine con TUTTE le bellezze IMMANCABILI di Madrid.
Lui vuole vederle TUTTE in 5 giorni.
Un fottuto lavoro! Sono passate meno di due ore dall’arrivo e già rimpiango ROMA… lui, semplicemente, LO ODIO!
Non ci perdiamo NULLA, con quel cazzo di libricino, accompagnato da un pennarello per CANCELLARE il già visto, giriamo in lungo e in largo l’intera città, facendocela praticamente TUTTA A PIEDI!
Madrid poi NON è una città normale… è TUTTA IN SALITA! E’ tutta uno scalino! 180 piani di scale per entrare ed uscire da una metropolitana! Ricordo di esser tornato con due polpacci che porca la mignotta nemmeno un culturista! Ma lui nulla… vuole vedere tutto. 27 ore dentro il Giardino Botanico a vedere OGNI albero, OGNI pianta… ma che due cojoni cazzo, è un FOTTUTO PARCO! Mi sono laureato da 2 giorni, ho passato i 3 mesi più stressanti della mia vita, posso passanne un’altra dentro il Giardino Botanico? Sì, posso… “guarda che bello quel tostonyumeno della Patagonia! E’ un albero rarissimo”…
Una volta poi arrivati davanti al mio AMORE, Hieronymus Bosch, dinanzi al quadro che da UNA VITA aspettavo di CONTEMPLARE, Il Giardino delle Delizie al Prado, lui che fa? Mi mette frettapassano le ore, più “conviviamo” e più mi rendo che il rapporto è ormai logoro.
Voglio davvero passare tutta la vita con un ragazzo così, che non non ride ‘per principio’ alle stronzate che dico, che non mi fa pià ridere, con cui mi son detto tutto quello che c’era da dire e con cui non ho DAVVERO nulla in comune?
Io dico bianco, lui dice nero. Io dico A, lui dice Z. Gli apposti si attraggono? Porca puttana sì, è più vero della panza di Britney Spears!
E’ sempre stato così, ma starci appiccicato per 5 giorni, 24 ore al giorno, mi fa vedere tutto da un’altra prospettiva.
Madrid, città magnifica, piena di vita, ricca d’arte, cultura e divertimento, arrivo quasi ad odiarla. Nato nel migliore dei modi, il viaggio si conclude in maniera terribile, inondandomi di dubbi e perplessità. Torno a Roma scazzatissimo, MAI mi ero così annoiato in un viaggio. E tutto questo con il mio ragazzo. Sarà davvero il caso di andare avanti o dovrei interrompere il tutto? Vivaddio parto subito per la Sardegna, vacanze separate, io con i miei amici, lui con i suoi… ma cazzo che brutta cosa da dire, e anche solo da pensare!
Forse quella sera di dicembre non dovevo perdonargliela…

Dicembre 2005:
“16”….
Ha detto 16. La ragazza dell’agenzia di viaggio gli ha appena chiesto l’età e lui ha risposto… 16. Non 19, ovvero l’età che io ho SEMPRE saputo lui avesse, ma 16.
Un silenzio SURREALE avvolse l’intera agenzia. Sotto di me il vuoto. Il buio scese dall’alto, la vena del collo iniziò a pulsare, il cuore a martellare, l’occhio sinistro a traballare. Ha detto 16.
Lui è lì che mi guarda, impaurito, trema, ha gli occhi rossi, le lacrime raccolte e pronte a sgorgare. Si aspetta quasi una mia reazione, che non arriva.
Io comincio a muovere nervosamente la gamba. Ha detto 16. Sono 4 mesi che sto con lui.
4 fottuti mesi e solo ora scopro che non ha 19 anni ma 16, perchè porca troia ha detto proprio 16! Quella stronza continua a ticchettare sulla tastiera, ci sta prenotando il viaggio per Londra. DEVO FERMARLA!
No scusi… quanto ha detto che viene il tutto? Mmmmmh… ma non è forse un po’ troppo?
Lui, il BASTARDO, capisce che NON VOGLIO fare nessuna scenata e NON mi regge il gioco…
Ma no dai, sta nel budget di partenza… ormai abbiamo fatto tutto!
Sorride alla ragazza dell’agenzia, come ad invogliarla a continuare… per poco non lo fulmino seduta stante.
No guardi… si fermi, ci voglio pensare bene, davvero.
Bè se vuole cambiamo destinazione, troviamo prezzi migliori se cerchiamo..
No davvero, ho detto no! Ci pensiamo e torniamo ok? Grazie..
Mi alzo di scatto. Ho il viso VIOLA, lui non schioda dalla sedia. Lei capisce che qualcosa non va. Io vado verso la porta. Fuori DILUVIA. E’ buio. C’è traffico e caos per strada.
Esco, apro l’ombrello. Lui ritarda pure. Esce.
Cioè quindi non partiamo più?
Ha il CORAGGIO di esordire con questa frase. E qui non c’ho visto più.
In 5 minuti urlo come MAI prima in tutta la mia vita. Gli vomito addosso davvero di tutto. Nemmeno allo stadio in un Roma-Juventus ero arrivato mai a tanto. Lui cerca di ribattere ma NON DEVE ribattere, dovrebbe chiedere solo SCUSA ma invece no, cerca anche giustificazioni alla folle STRONZATA, ovvero MA SE TI DICEVO CHE AVEVO 16 ANNI QUANDO CI SIAMO CONOSCIUTI NON MI AVRESTI MAI CAGATO
E infatti è così! Certo che non ti avrei mai cagato, cazzo sei minorenne, ma te ne rendi conto?!?
Ma che cambia! Sei comunque stato con un minorenne per 4 mesi, anche se tu eri convinto che non lo fossi… ma concretamente non cambia nulla! Resto sempre io… 16 o 19 anni!!
Non ci provare con questi giochetti del cazzo che ti prendo a sberle, NON CI PROVARE! Mi hai mentito su TUTTO per 4 mesi, 120 fottuti giorni, ma te ne rendi conto? Hai mentito sulla scuola, sui tuoi amici, sui tuoi genitori che sapevano pure di me, sulla macchinina di merda da 16enne che dicevi di avere da 2 anni in attesa di quella “NORMALE” quando in realtà probabilmente te la sei fatta 4 mesi fa… cazzo sono stato con il BUGIARDO DEL SECOLO per 4 mesi! Ma ti chiami davvero G.? Magari ti chiami Palmiro! Porca puttana fammi vedere la carta d’identità! Ma quando pensavi di dirmelo? Se pensavi di dirmelo! E soprattutto come pensavi di venire in agenzia e salvarti… ma era ovvio che ti avrebbe chiesto il documento, cojone!
La pioggia attenua le mie urla. I decibel sono imbarazzanti. Sto gridando come un ossesso. Sembro un ORCO, sono pronto a mangiarmelo. Ci avviamo verso la macchina, apro la portiera, salgo. Lui non sale. Abbasso il finestrino. VUOI SALIRE?, gli urlo.
“Tu ora mi lasci, mejo salutarci qui, io non ci salgo su quella macchina”, mi dice da fuori…
Apro lo sportello. Sta DILUVIANDO, Mi esce l’urlo più forte mai sentito sulla terra.
PORCO *** SALI SU QUESTA CAZZO DI MACCHINA!!
In silenzio, sguardo basso, sale. Dopo 15 minuti scenderà, da ex…

Fine Ottobre 2005:
Ponte Milvio, pieno pomeriggio, ore 18. E’ l’ora dell’aperitivo!
Praticamente quasi tutti i pomeriggi mi vedo a metà del ponte con il mio boy, stiamo insieme da più di un mesetto, lui abita da una parte, io dall’altra. Incontrati a metà strada, ci spariamo un thè o un cappuccino in quello che è diventato ormai il nostro bar. Il barista ormai SOSPETTA palesamente, tanto che son SICURO che MINIMO ce sgrulla l’uccello nelle tazze che ci porta, viste le occhiataccie che ci manda ogni volta che ci sediamo al tavolo, aspettando che lui arrivi per ricevere l’ordine. D’altronde siamo a Roma Nord bellezza, feudo STORICO della destra romana, dove i froci CI SONO ma si nascondono PERFETTAMENTE sotto le mentite spoglie di pariolini coattelli pseudo leccafiche!
Tra i tavoli passa il solito indiano con un mazzo di rose, va da tutte le coppiette sedute ai tavoli, noi ovviamente ci evita, ed io lì sparo la mia sentenza…
Le rose rosse. Che cazzata… ma quale ragazza di OGGI potrebbe esser felice nel ricevere una rosa rossa! Ma dai… ma per piacere… arrivata a casa è già appassita e la butti!
Vabbè la fai seccare e la conservi, mi risponde il mio G., guardandomi negli occhi.
Ma stai scherzando? Gli rispondo io ridendo… dai sarebbe da maniaci!
Nono, io lo troverei romanticissimo… magari trovassi un uomo che mi regalasse una rosa rossa
Ehm Ehm… per chi è il cappuccino?
E’ il cameriere stronzo che ci riporta alla VITA, dopo aver ascoltato TUTTA l’ultima parte della conversazione, per una volta arrivato giusto in tempo dinanzi alla mia ennesima romantica figura di merda, che in futuro risulterà però UTILE…

Agosto 2006
Aaaaaaaaah la Sardegna, la mia amata Sardegna. Dopo la DISTRUTTIVA e scasssapalle vacanza madrilena con il mio lui ci voleva proprio la mia cara Sardegna. Sono con i miei amici, mi sto divertendo come un matto e sono sempre più convinto che, una volta tornato a Roma, devo chiudere il “fidanzamento”. Non può funzionare.
Trascinato per mesi, per “abitudine” più che per altro, questo rapporto non può continuare.
Non facciamo altro che litigare, lui è convinto che io lo tradisca, è maledettamente geloso, odia inspiegabilmente i miei amici e da tanto, troppo tempo mi mette nella condizione di dover sempre e comunque scegliere. O lui o loro. Non gli va giù, non lo vuole ammettere ma è semplicemente IMMATURO!
Dal punto di vista dell’intelletto di anni ne dimostra forse 40, ma c’è un’immaturità di fondo che è palese ed evidente. Fortunatamente, vista l’età, dico io..
Inutile fare quello MATURO di cervello, l’ESPERTO DI VITA quando hai 17 anni appena compiuti… c’è poco da fa! Ma come rompere? Come far finire il tutto? Non lo so, non ho il coraggio di farlo e di prendermi tale responsabilità… qui l’immaturo sono io.
E’ il 4 agosto. Il 6 MADONNA arriva allo Stadio Olimpico. Ho comprato quel CAZZO di biglietto da tempo biblico ormai. Non ho MAI visto Madonna in concerto e MUOIO dalla voglia di vederla. Lui la odia. Rompe il cazzo anche se la sento in macchina, nella MIA macchina! Perchè stiamo ancora insieme? Non lo so proprio…
Il punto è che non SO come troncare. Gli voglio bene, ci sono affezionato, ma non lo amo. Non è amore ma pura routine. Dopo 9 mesi ci siamo ABITUATI alla prassi, alle nostre seratine, ai nostri pomeriggi, ai nostri cinema, alle nostre cenette. Ma è questo quello che voglio? No, non è questo quello che voglio e non è questo quello che lui si merita.
Ma ne parleremo a Settembre… ora torno a Roma 2 giorni, rivedo lui, mi vedo Madonna e me ne torno in Sardegna! E’ l’estate della mia Laurea CAZZO, va festeggiata fino in fondo!
Roma d’agosto è splendida… si muore dal caldo ma è DESERTA… è una pacchia!
I miei non ci sono, ho casa libera. Torno, riavvio il pc dopo 10 giorni di assoluta mancanza tecnologica ed internettiana.
Controllo la posta, il blog e per ultimo il mio profilo Gaydar.
Lo faccio quasi automaticamente, avrei forse dovuto cancellarlo per rispetto nei suoi confronti 9 mesi fa, quando ci siamo conosciuti, ma invece è ancora lì. Lui ovviamente lo sa. Sono egocentrico e vanesio, quindi mi piace sempre e comunque sbirciare chi mi apprezza o disprezza, che io sia fidanzato o no.
Sul profilo avverto tutti che sono impegnato, ma qualche messaggio arriva sempre.
Tra questi, quel 5 agosto, ce n’è uno di un ragazzo apparentemente molto carino. Belle foto, buon profilo, mia età, alto, fisico slanciato e parecchi interessi in comune.
Mi chiede se sono di Roma, dice di avermi visto da qualche parte e che vorrebbe conoscermi.
Gli rispondo con un semplice “ti ringrazio per tutto ma come scritto sul profilo sono fidanzato, ciauz”. Punto.
Ma lui non molla…
“Bè, anche io lo sono… abito a Campo dei Fiori, potremmo prenderci una birra qui sotto una sera di queste, non faremmo nulla di male…”
“No davvero, come detto son occupato, quel cagacazzi del mio ragazzo è GELOSISSIMO e poi sono tornato a Roma solo per pochi giorni, mi vedo Madonna all’Olimpico e riparto l’8 Agosto per la Sardegna… è una toccata e fuga!”
“Ma daaaaaaaaaaai… anche io vado a vedere Madonna! Bè ma allora vediamoci allo stadio scusa… questo è il mio cell! Il tuo?”.

E qui sbagliai. Non so perchè ma risposi a quel messaggio con il mio numero di cellulare. Non pensavo che avrebbe potuto avere chissà quale seguito, ed invece…
E’ il 5 agosto, mancano 24 ore al concerto di Madonna. Rivedo il mio lui. Si percepisce a pelle che qualcosa, dal ritorno di Madrid, è cambiato. Da parte mia quanto da parte sua.
Mi fa quasi una SCENATA per colpa di… Madonna! Non gli va già che io sia tornato per il concerto e non per lui… come se non sapesse che erano tipo 180 mesi che avevo comprato i biglietti! Ormai non lo reggo davvero più… si litiga e basta. E che palle, ma poi esse geloso di Madonna?!?
E’ la sera prima del concerto, lui ha una cena con amiche, io esco con i miei, che non vedo da ormai 2 settimane.
Siamo in fibrillazione per l’evento del giorno dopo, nessuno di noi ha mai visto la DIVINA LIVE, ma ormai ci siamo quasi.
Vogliamo andare a bivaccare sotto lo stadio per i posti migliori, ma l’idea si perde quasi subito nel nulla… ma chi cazzo je la fa! Abitando a 10 minuti a piedi dallo stadio decido comunque di passare e vedere com’è la situazione attorno all’Olimpico prima di tornare a casa.
Saranno le 2 di notte.
Il cellulare suona. E’ l’avvertimento di un sms in arrivo. Lo apro. Non ho il numero registrato, è il ragazzo GAYDAR!
“Ciao, come stai? E soprattutto… dove stai?”.
Sto fermo ad un semaforo, gli rispondo…
“Oi, ciao… guarda sto tornando a casa, prima però passo sotto lo stadio per vedere quanta gente c’è! Se c’è il delirio chiamo i miei amici e bivacchiamo lì sotto…”
“Ma daaaai… io pure sto qui sotto lo stadio! Ma passa al volo scusa, così ci conosciamo!”.

Secondo mio errore dopo l’avergli dato il numero di telefono.
Gli dico di SI’. Tanto ci devo passare comunque, mi dico, percè no…?
“Ok allora, ci vediamo sotto l’obelisco, 5 minuti e son lì”.
Percorro Ponte Duca d’Aosta. L’obelisco del Duce è lì che mi guarda, in tutta la sua FASCIA imponenza. Parcheggio la macchina lì davanti, 4 frecce, scendo e aspetto che arrivi sto Cristo. Lo avverto via sms che sono arrivato, lui mi risponde immediatamente… “1minuto e arrivo!”.
Cosa sto facendo alle 2 di notte sotto l’obelisco del Mussolini? Non lo so…
Non si vede anima viva.
Fino a quando un’ombra non esce da dietro l’obelisco.
L’omrba si fa sempre più nitida, in una mano tiene il cellulare, nell’altra uno strano foglio… riconosco i suoi contorni, mi si appanna la vista, mi cala la pressione, mi gira improvvisamente la testa, non ci posso nè voglio credere, un sorrisino amaro si impossessa del mio volto… è il mio ragazzo.

To Be Continued…

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