Festival Internazionale del Film di Roma: arrivano le contestazioni, Parlami di Me e Cliente

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Nel giorno in cui al Festival si sono rivissute le contestazioni studentesche della Germania degli anni 70, con la Banda Baader Meinhof, l’Auditorium di Roma vive sulla propria pelle le contestazioni studentesche dell’Italia del 2008, l’Italia della Gelmini e di Berlusconi.
Poliziotti in tenuta antisommossa hanno atteso al varco gli studenti, arrivati pacifici in almeno 1000, bloccando l’ingresso all’Auditorium, fino all’irruzione di un gruppetto di ‘contestatori’ sul red carpet e una mini carica dei poliziotti, che hanno fatto valere le loro ragioni a forza di manganellate.
La finzione cinematografica nel giro di 12 ore si è così trasformata in triste e dura realtà. Chiuso in un paio d’ore l’inconveniente, il Festival è andato avanti come nulla fosse, con tanto di Red Carpet ufficiale con sullo sfondo la calca studentesca. Scene surreali in una giornata ad alta tensione, ma d’altronde ‘the show must go on”.
La giornata, dal punto di vista prettamente cinematografico, ha invece regalato altri 3 film in concorso: Parlami di Me, Cliente e Un gioco da ragazze. Andiamo a vedere come sono stati…

Brando De Sica in Concorso al Festival di Roma con un suo film, Parlami di Me. Interessante, abbiamo tutti pensato all’annuncio del programma ufficiale di questa 3° edizione del Festival. Peccato che di interessante, una volta visto il tutto, ci fosse davvero poco.
Brando si è infatti semplicemente limitato a portare in sala lo spettacolo teatrale del papà, Christian De Sica. Un documentario teatrale sul musical del celebre papà, ripreso, intervallato da qualche intervista e nulla più. E perchè allora inserirlo in Concorso un titolo simile? Domanda che ieri durante e dopo la visione del ‘film’ ci siam posti tutti, visto che De Sica non è Scorsese e Parlami di Me non è Shine a Light. Quest’anno il Festival ha ufficialmente ‘omaggiato’ le grandi famiglie del cinema italiano. Ora sta a voi decifrare quell’omaggiare… ( a casa mia questa si chiama MARCHETTA… ).
Divertente infine lo stesso Brando De Sica che in conferenza stampa ha ammesso come gli piacerebbe diventare un regista di film dell’orrore. Peccato che poi come film d’esordio abbia deciso di portare in sala uno spettacolo musicale del padre… o è una sottile metafora o c’è qualcosa che non va!

Voto Federico:5
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Allegro, spumeggiante e ironico finalmente è arrivato dalla Francia questo Cliente a portare ossigeno al Concorso ufficiale. La vita di un gigolò, di sua moglie e di una delle tante sue clienti sono al centro della storia, spesso eccessivamente stereotipata ma indubbiamente simpatica e scorrevole.
Si ride e non poco con questo Cliente, grazie anche ad un ‘rap’ introduttivo del personaggio decisamente ‘efficace’ e a due attrici su tutte, ovvero Nathalie Baye e un’irresistibile Josiane Balasko. Vendersi per sesso conviene. Lo scopre a sue spese Eric Caravaca, pagato oro da donne ultra cinquantenni vogliose di orgasmi facili e senza troppe complicazioni.
Portafoglio sempre pieno, regalini da portare a casa a moglie e parenti e un giro di ‘clienti’ ricco e folto. Fino a quando l’imprevisto, sempre dietro l’angolo, non sbuchi per portare solo che guai…
Irresistibile all’inizio e troppo uguale a se stesso nella parte centrale, il film finisce per dare un’immagine di sè del tutto particolare, come se il regista stesso non sapesse come chiudere i fili del discorso e farlo finire! La conclusione si rinvia più e più volte, facendo perdere quella scia di allegria ed ironia che aveva accompagnato tutta la prima parte.
L’idea di base resta comunque solida e meritevole di lodi. La donna in carriera che ha sacrificato l’amore e non ha trovato tempo per pensare ad un figlio domina la scena, cercando riparo in aitanti giovani da pagare per fare sesso a domicilio semplicemente quando la libido lo richiede. Il punto di vista poi cambia, passando da quello della cliente a quelo gigolò, senza tralasciare quello della moglie di lui, a cui nulla era stato confidato.
Un menage a trois dai risvolti non troppo scontati ma indubbiamente simpatici, per quello che fino a questo momento è il miglior ( o il meno peggio… ) film in Concorso visto al Festival.

Voto:6,5

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