Alemanno pensi a Roma e non RISCRIVA la storia

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Qualcuno per favore intervenga. Senza perdere tempo.
Qualcuno dei suoi amici spieghi a Gianni Alemanno che lui non è più il leader di una corrente del suo partito, ma, ormai da alcuni mesi, il Sindaco di Roma.
Rinunci dunque al tentativo, peraltro infelice, di riscrivere la nostra storia, come ha fatto in prima persona celebrando l’8 settembre o, per interposta persona, in occasione della celebrazione, il 20 settembre, della Breccia di Porta Pia.
Rinunci a questi ambiziosi tentativi e cerchi invece di amministrare al meglio questa città.
Ricordiamo i primi impegni del Neo Sindaco:
Distruggere la teca dell’Ara Pacis, sopprimere i menù etnici nelle mense delle elementari, abolire la Festa del Cinema.
L’elegante disponibilità di Goffredo Bettini, che ne era il Presidente, ha salvato la Festa del cinema. L’Ara Pacis di Meier per fortuna sta ancora lì. Ma è stato abolito il cous cous dalle mense scolastiche. Il problema del traffico, centrale per la nostra città, è stato affrontando liquidando il problema del parcheggio del Pincio e riaprendo alcune strade, tra cui Viale Libia, al traffico private ( sono contenti, pare, i commercianti ma molto meno gli abitanti del quartiere).
La questione della nettezza urbana, che fu uno dei temi preferiti della campagna elettorale di Alemanno, non è stata nemmeno lontanamente affrontata: oggi la città è più sporca di prima.
Le multe erogate alle prostitute e ai loro clienti, la distruzione di un paio di campi e baraccopoli dove vivevano immigrati e Rom non ha reso certo più sicura la nostra città.
Una campagna elettorale che descriveva Roma come il Bronx ha contribuito, in una fase di generale difficoltà, alla riduzione del turismo a Roma. E nessuno ha mai capito a quale logica corrispondesse la soppressione della Notte Bianca, una occasione ormai tradizionale di incontro e scambio di festosa socialità.
A ormai quasi 6 mesi dal suo insediamento in Campidoglio non c’è UNA iniziativa, un provvedimento, una decisione che facciano registrare o legittimamente sperare in un miglioramento della vita quotidiana nella nostra città. Qualcuno dei suoi amici spieghi dunque ad Alemanno che il suo compito non è riscrivere, MALAMENTE, la storia del nostro paese, ma amministrare, SE CI RIESCE, la nostra città.
Miriam Mafai: La Repubblica
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Sottoscrivo OGNI PAROLA… a quanto pare non sono il solo a pensarla così… GRANDE MIRIAM!

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