Roma Film Festival, conclusioni finali!

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600.000 visitatori, contro i 480.000 dello scorso anno, 7.010 accreditati, contro i 6.837 della prima edizione, 110.000 biglietti emessi, contro i 102.000 dell’anno scorso, di cui 62.000 venduti e 18.000 per gli accreditati, 30.000 presenze per Eventi ad ingresso libero, 102 film per la Selezione ufficiale, 46 nazionalità rappresentate, 670 proiezioni complessive, 20 in più dello scorso anno, 33 schermi, 10 in più dell’anno scorso, 6 mostre, 5 concerti, 170 tra sponsor e partner, 1.110.000 le pagine del sito ufficiale visitate, 2.631 giornalisti accreditati, 2.454 gli articoli pubblicati dalla stampa nazionale, 804 servizi tv e radio trasmessi nei giorni della festa, 506 gli articoli pubblicati dalla stampa internazionale durante la Festa.
Questi alcuni numeri della seconda edizione della
Festa del cinema di Roma, appena conclusasi con il trionfo di Juno.
10 giorni di passione, di proiezioni, di divertimento, di gioia e stanchezza.
10 giorni all’Auditorium, spessissimo dalle 9 del mattino fino all’1 di notte, tra film, conferenze, mostre, corse in sala stampa, red carpet, file chilometriche ed estenuanti al botteghino e chi più ne ha più ne metta, per una Festa che chiude una seconda edizione con un bilancio più che positivo, iniziando a pensare da subito alla Terza edizione del prossimo anno, guardando anche ai difetti, che ci sono stati, utili per migliorarsi sempre.
Critiche necessarie ed obbligatorie, per crescere, maturare, visto che stiamo parlando ancora di un dolce neonato… ma andiamo a vedere la più palese…
Semplicemente folle costringere i giornalisti a dover fare file su file per assistere a tutte quelle proiezioni, o eventi, senza prima stampa.Non ha senso mettere una prima stampa alle 9 del mattino quando alla stessa identica ora aprono i botteghini, con l’ovvio e assurdo obbligo di dover scegliere se andare a vedere la prima stampa o aspettare pazientemente in fila il ritiro del tagliando per una pellicola che magari prime stampa non ne ha!Ancora più assurdo obbligare tutti a fare la fila tutti i giorni, visto che solo gli eventi del giorno dopo potevano essere ritirati.
La prima conseguenza di questa follia è stata vedere file chilometriche davanti ai botteghini a partire dalle 8 del mattino, quando uno la sera prima era uscito dalla sala all’1 di notte, dopo 17 ore consecutive!Reggere per 10 giorni significa mettere veramente nelle peggiori condizioni chi poi deve parlare di quello stesso evento, con tutti i risvolti, vedi ripicche giornalistiche, del caso.
La soluzione si potrebbe trovare nel dare assieme al pass stampa un blocchetto di 10-15 biglietti neutro da utilizzare durante la Festa, gestibili dal giornalista stesso. Vedremo se anche il prossimo anno cadranno in quest’errore grossolano.
Caos biglietti a parte la Festa del Cinema è stata una vera e propria festa popolare, con centinaia di bambini e giovani che hanno letteralmente preso d’assalto l’Auditorium, anche solo per respirarne un po l’aria.
L’idea di fondo è assolutamente vincente, qui non si parla di un Festival, ma di una manifestazione popolare che ha come principale obiettivo quello di portare le persone comuni dentro la 7°arte, facendole partecipare attivamente, a stretto contatto con chi fa Cinema, dalla mattina alla sera.
Non so quanto durerà questo Evento romano, se riuscirà a sopravvivere anche senza Walter Veltroni, ma per il bene della città stessa, che aveva bisogno di qualcosa di simile, spero che diventi un appuntamento fisso a livello nazionale ed internazionale, perchè ne avrebbe tutti i meriti.
Sperando che i miei resoconti quotidiani siano riusciti a catturare il vostro interesse e la vostra attenzione, non mi resta che salutare il Red Carpet romano, pronto a tornare in tintoria per farsi bello per l’anno prossimo… d’altronde c’è una Terza edizione che l’aspetta!

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