Ocean’s Thirteen, per le mie recensioni (si lo so, spesso da querela!)

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Ocean’s Thirteen: Recensione in Anteprima!

Danny Ocean e la sua sgangherata banda di truffatori si rimettono all’opera per affrontare l’ennesimo colpo impossibile della loro carriera, non per far soldi questa volta, ma per vendicare l’onore ferito di uno dei componenti della banda stessa.
Lo spietato Willy Bank, proprietario di casinò, pur di aggiungere l’ennesimo diamante prezioso alla propria collezione truffa Ruben Tishkoff, amico e mentore di Ocean, mandandolo addirittura all’ospedale.
Lo stesso Bank non ha fatto però i conti con gli amici di Ruben che, al motto di “tutti per uno uno per tutti”, si rimettono in gioco per vendicare l’amico ferito.
Il piano ingegnoso è rovinare l’inaugurazione in pompa magna del nuovo Casinò Bank, mandandone in rovina il proprietario!
Torna dopo 3 anni la banda di truffatori più cool e trandy della storia del cinema, capitanata ancora da quel dongiovanni di George Clooney, affiancato dall’ormai socio Brad Pitt, tutti capitanati da Steven Soderbergh, per il terzo cocktail di totale cazzeggio che i tre riescono a regalarci nel giro di pochi anni!
Tutto lo staff è rimasto assolutamente inalterato, visto che squadra che vince non si cambia!Ritroviamo così Koppelman e Levien in cabina di sceneggiatura, Weintraub in quella di produzione, mentre il cast ha perso due pedine femminili, Julia Roberts e Katherine Zeta Jones, guadagnandone alte due, con Ellen Barkin e sua maestà Al Pacino, confermando poi tutti gli altri, da Andy Garcia a Matt Damon, passando per Vincent Cassel!
La trama è come al solito intrecciatissima, inizialmente si stenta a capire, i fili del discorso prendono tutti strade differenti, tendendo però alla fine finalmente a ricongiungersi, riportando tutti i pezzi al punto giusto.
Il solito colpo impossibile al caveau fortezza che nessuno potrebbe mai aprire ovviamente finisce per riuscire, tra magheggi, idee strampalate e geniali e trovate di ogni tipo, per una volta ideate non per arricchirsi ma per salvaguardare e sottolineare l’importanza di un sentimento realmente raro come quello dell’amicizia.
L’impressione che per tutto il film si finisce per avere è che la saga abbia finito le proprie cartucce, finendo quasi per stancare, ma l’ottimo cast, su tutti il solito “faccia da schiaffi” Clooney,l’impeccabile regia, che spesso vira quasi al videoclip musicale, con un montaggio serrato e spesso articolato su differenti inquadrature all’interno dello schermo stesso, alla De Palma per intenderci, la sceneggiatura ad incastri che in conclusione risulta apprezzabile e soprattutto l’aria di puro divertimento che aleggia per tutte e due le ore, finiscono per rendere nel complesso il film gradevole, autoironico, ben ritmato, incalzante e divertente, soprattutto se paragonato all’insulso e surreale secondo capitolo.
Dopo la parentesi europea, e italiana, la trama ci riporta nella patria del Casinò, in quella Las Vegas dove tutto era iniziato sei anni fa, tra lustrini, luci al neon, fuochi d’artificio, soldi facili e sporchi, dadi e slot machine, che portarono Soderbergh&Co a sbancare il tavolo verde del boxoffice mondiale, ripetendosi 3 anni dopo, per concludersi finalmente con questo 3°capitolo, perchè il vero giocatore d’azzardo è quello che sa capire quando è arrivata l’ora di smetterla.
Caro Steven, caro George, caro Brad, quell’ora è arrivata, fatevene una ragione!

VOTO: 6,5

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