Le mie recensioni ( si lo so…spesso da querela!!!)

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Hannibal Rising

Che qualcuno fermi Thomas Harris!
Il padre di Hannibal Lecter
, affascinato dal tintinnio dei dollaroni, si è rimesso a scrivere un’altro capitolo sulla vita del celebre serial killer, tornando alle sue origini.
In poche parole parliamo di un prequel, tanto di moda negli ultimi anni!
Harris, che ha sceneggiato anche la pellicola, ci fa rivivere l’infanzia di Hannibal, tentando di spiegarne l’origine del male, cadendo, purtroppo, in una fossa piena di banalità!
Lecter, lo sappiamo tutti, è un serial killer cannibale, come spiegare questa “tendenza” si sarà chiesto Harris. Perchè Lecter iniziò a mangiare carne umana?Facile, il piccolo Hannibal ha visto con i suoi occhi trucidare la famiglia e mangiare la sorellina dai nazisti! Loro han mangiato lei, io mangio loro…dire psicologia spicciola è dire poco!
Odio nei confronti dei colpevoli, con relativa vendetta, ed un senso di colpa a sorpresa, ma neanche tanto, da svelare verso la fine.
In tutto questo mettetici una zia giapponese, la bellissima Gong Li, che gli spiega le arti di combattimento orientali (preso paro paro da Batman Begins…), miscelate il tutto, e avrete le BANALISSIME origini del male!
Che il MITO Hannibal Lecter MERITASSE origini un po più articolate e affascinanti, mi pare il minimo!
In tutto ciò PROMOSSO a pieni voti il giovane Lecter, vampiresco ed inquietante come non mai, oltre ad essere un figo della madonna, anche se neanche lontanamente paragonabile al Lecter di Hopkins.
Ottimo l’inizio del film, la parte dell’infanzia di Hannibal, con una fotografia sgranatissima, mentre quella centrale è di una lentenzza snervante, cosa da EVITARE assolutamente, per un horror (perchè qui si parla di un horror alla fine).
Troppo poco PULP e GORE (si vedeva MOLTO di più nei precedenti capitoli) la regia CERCA di metterci del suo, con continui flashback, ma con un sceneggiatura così scialba c’è davvero poco da fare.
Addirittura si vocifera che siano in cantiere ALTRI due capitoli. Io prego perchè si FERMINO QUI! Lasciamo alla memoria il VERO Hannibal Lecter, Antony Hopkins, è inutile proseguire, capolavori come Il silenzio degli Innocenti sono irripetibili, ed obiettivamente non ha senso proseguire nella visione passo passo della vita di Hannibal.
Non ci interessa. diciamocela tutta..

Voto:5,5
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Inland Empire.

Metafisico, onirico, surreale, grottesco, psichedelico, conturbante, straniante, affascinante, angosciante, ironico, visionario, folle, geniale, anti convenzionale, lucido, inspiegabile, emozionante, ipnotico, irrazionale, intuitivo, semplicemente un Capolavoro, semplicemente David Lynch.
Non è possibile “spiegare” un film simile, così come non è possibile spiegare le emozioni, sensazioni, che una pellicola del genere riesce a dare agli spettatori, consci di vivere una vera e propria “esperienza sensoriale”.
Lynch realizza il suo film manifesto, qualcosa di inimagginabile, bombardando gli spettatori di suoni, immagini, personaggi surreali, che non possono lasciare indifferenti, affascinando sin dal primo minuto della pellicola.
Attraverso sdoppiamenti di personalità, incastri temporali, realtà e finzione, cinema e televisione, storie che si intersecano l’une dentro le altre, apparentemente senza un filo logico, accompagnati da una ripresa tutta in digitale, Lynch ci porta in giro, nella sua macchina dei sogni, per 180 minuti, certamente non scorrevolissimi, anche per i suoi fans, di pura follia visionaria, dove a troneggiare è Laura Dern, musa lynchiana, semplicemente fenomenale nell’interpretare un numero imprecisato di donne, s-legate tra loro come in una scatola cinese, nella sua migliore interpretazione della carriera.
La cinepresa digitale è attaccata agli attori, ai minimi particolari, non ha una mobilità isterica come quella di Von Trier, segue un percorso ben definito, lucido nella sua irrazionalità.
Potrà piacere o essere odiato, sbeffeggiato o acclamato, capito o non, certo è che rimarrà negli anni avvenire come qualcosa di unico, di mai fatto prima, di indimenticabile, un vero orgasmo per gli occhi e per la mente.
Inland Empire, semplicemente eccezionale. Semplicemente David Lynch.

Voto:9

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