Sochi 2014 – Putin e la presunta apertura ai gay: benvenuti ma lasciate stare i bambini

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Le bombe che esplodono in tutto il Paese, i capi di Stato che disertano, gli atleti terrorizzati, il flop organizzativo che prevede una quantità ridicola di turisti.
A 20 giorni dalle Olimpiadi invernali di Sochi Vladimir Putin ha finalmente iniziato a sentire l’odore acre del fallimento.
In mondovisione. Tanto da ‘tentare’ un salto carpiato nel complesso campo dei diritti russi ‘aprendo’ al mondo omosessuale.
Siete i benvenuti in Russia ma lasciate stare i bambini”. “Potete stare tranquilli, perché non c’è un divieto per le relazioni sessuali non tradizionali, come avviene in altri stati, ma è proibita la propaganda gay tra i minori”. “Abbiamo un divieto per la propaganda omosessuale e la pedofilia, ma voglio ribadire, la propaganda tra i minori“.
Una toppa che ha ovviamente tutt’altro che coperto l’enorme buco, visto e considerato che Putin ha di fatto paragonato gli omosessuali ai pedofili, finendo così ancora una volta nel tritacarne delle polemiche politiche.
Tutto questo mentre il mondo guarda con apparente disinteresse alle Olimpiadi invernali meno attese di sempre, tanto da vedere Obama, Merkel, Cameron ed Holland LONTANI da Sochi il giorno dell’inaguruazione.
E il nostro Enrico Letta?
Silente.
Ancora.
Tanto per cambiare.

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