Perfume di Britney Spears – ecco la canzone

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Britney Spears ha una voce in grado di andare oltre le ‘vocalità’ di Super Vicky.
Incredibile ma vero.
Questo il primo commento a caldo dopo aver ascoltato Perfume, canzone di lancio di un disco che lei stessa ha definito personale. Una ballad, a sorpresa, e non la solita coattata dance in cui gridare Bitch 998374 volte in 3 minuti e mezzo. Una canzone, è evidente, che neanche sotto tortura riuscirà mai e poi mai a cantare live, a meno che non sia una sua sosia a farlo. Una canzone che vedrà brittaroli in lacrime gridare al capolavoro, se non fosse che se a intonarla ci fosse stata una Leona Lewis qualsiasi chiunque di loro avrebbe ululato alla noia dopo 2 minuti. Ma nessuno di questi potrà mai ammetterlo. Perché Britney si ama a prescindere. Pure quando si ostina a voler far credere all’Universo intero di saper cantare, quando in realtà sono 15 anni che mangia pane, autotune e playback. Eppure la canzone merita, anche se a mio avviso sbagliatissima per fare da traino ad un album. Fa tanto nuova Miley Cyrus, ma non ne ha la sua forza. E’ elegante, depressiva al punto giusto, ben orchestrata e si accompagna con grazia fino alla fine, tra un sussurro e l’altro. E se non è un miracolo questo, dopo cagate come 1,2,3 e Oh La La (sempre idolatrate dai fan, non sia mai), poco ci manca. Anche se chi scrive, tra la Britney della sottovalutata Work Bitch e la Britney strappalacrime e poco credibile di Perfume, preferisce tutta la vita la prima. Perché senza troppe menate fa quel che deve fare e per cui è stata creata. Sfrociare. 

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