Alemanno: ROMA NON E’ OMOFOBA e dico NO al patrocinio per il Gay Pride

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2 ore di incontro con le associazioni glbt, rappresentate da Imma Battaglia per DiGay Projct,, Gianmarco, GayLib, Fabrizio Marrazzo per Arcigay Roma e Aurelio Mancuso per Arcigay, Rita De Santis Agedo, Ostilia Muras per Arcilesbica, Leila Daianis del coordinamento nazionale Silvia Riveira, Francesca Merli dell’Associazione libellula trans Roma, un rappresentante del circolo Mario Mieli, l’ex candidato a sindaco di Roma Franco Grillini e il legale del ragazzo accoltellato, l’avvocato Daniele Stoppelli.
Gianni Alemanno, Sindaco ex picchitore fascista della capitale, ha incontrato le associazioni omosessuali della capitale, in fibrillazione dopo l’attacco omofobo avvenuto 3 notti fa nei pressi del Gay Village.
Aumento della sorveglianza con l’ausilio di telecamere intorno al Gay Village (che chiude tra 10 giorni), creazione di un osservatorio sull’intolleranza sessuale composto dalle associazione e patrocinato dal Comune di Roma ed appoggio al progetto di legge di Paola Concia che introduce il reato di aggravante contro l’intolleranza sessuale per i reati contro la persona.
Questi i punti su cui si sono trovati d’accordo Sindaco e associazioni.
Alemanno ha voluto però sottolineare come Roma non e’ una citta’ omofoba (se lallero) e che l’idea che un’amministrazione di centrodestra possa far aumentare l’intolleranza sessuale nella citta’ e’ ”uno di quei teoremi propagandistici che non fanno bene a nessuno” (quanto fa male la verità).
Infine ha chiuso definitivamente la porta in faccia al Pride, specificando che “siamo per la difesa dei diritti individuali, ma non per il riconoscimento delle coppie di fatto. Una cosa e’ la difesa dei diritti individuali e della sicurezza, un’altra e’ il Gay Pride, che e’ comunque una manifestazione di tendenza”. Quindi NO al patrocinio del Comune e noi ai Dico o ai Pacs.
Alemanno ha anche promesso che ENTRO il 12 settembre verrà al Gay Village per conoscere la manifestazione, per la gioia di Imma Bandiera Battaglia.
Con una mano concede briciole, con l’altra ce lo mette nel culo.
E siamo pure soddisfatti.
Alè.

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