Il Gay Village incoronato ‘Best Event Awards 2011’

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Da oltre 7 mesi vivo a Milano, nella fredda, nebbiosa ed affascinante Milano, che mi ha ormai conquistato. La vita gaya di Roma è distante circa 600 km, con tutte le conseguenze ‘logiche’ del caso. Perché ne so poco o nulla. Fino all’agenzia stampa che mi è arrivata poche ore fa via mail. Il GAY VILLAGE ha vinto il premio ‘Best Event Awards 2011’. E di che cazzo stiamo parlando, vi starete chiedendo? Del riconoscimento nato nel 2004 per assegnare un certificato di qualita’ ai migliori eventi dell’anno. E attenzione, non solo eventi GAY, ma eventi in generale. E qui casca l’asino, perché per tutta l’estate il Parco del Ninfeo è stato preso d’assalto da migliaia di etero, corsi in massa in quella che un tempo era la ‘nostra patria’, perché oggettivamente fica. Della serie ‘e che è colpa nostra se il mejo evento di Roma è frocio?‘. E così è stato boom. In tutti i sensi, tra ingressi e polemiche, tra chi ha chiesto a gran voce un ritorno al passato e chi ha apprezzato quest’apertura al mondo etero/coatto, con tanto di riconoscimento ufficiale partorito proprio ieri, qui a Milano. Tra le oltre 200 aziende concorrenti, estremamente competitive in termini di posizionamento di mercato e soprattutto di risorse investite, Gay Village si e’ aggiudicato il primo premio nella classe ‘Eventi pubblici italiani’, ad insindacabile giudizio di una giuria formata dai dirigenti delle piu’ importanti aziende italiane nel campo delle banche, dell’energia, dei trasporti, della comunicazione, dell’automotive, dell’editoria e del fashion. Della serie ‘mica pizza e fichi‘. 10 anni dopo la sua nascita, il Gay Village è stato così ufficialmente SDOGANATO, diventando evento nazionale, paradossalmente proprio perché ‘trasversale’ ed unificante, per la gioia degli etero, finalmente dotati di una manifestazione con i controcojoni, e i vari scazzi dei gay, infastiditi dalla loro presenza.
Eppure nella Capitale la vita ‘gaya’ sta vivendo momenti ‘burrascosi’. O almeno così mi dicono. Se qui a Duomolandia la mia partecipazione alla vita frocia discotecara è pari allo 0,001%, a Roma da quanto ne so ne stanno succedendo di tutti i colori, tra serate che si accusano, stracci che volano, ripicche, rumors diffamanti e chi più ne ha più ne metta. Finito il Frocio Village, i weekend romani si sono affollati di serate, con tutte le scontate conseguenze del caso. Perché tutto è diventato lecito, nella speranza di riuscire a ‘buttare merda’ sull’avversario, tanto da costringermi a chiedere ai companeros discotecari capitolini… ma se po’ sapè che cazzo sta a succede? Illuminatemi.

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