Dario Argento in Conferenza Stampa spara a zero sulla Tv!

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Dopo la serata evento di ieri sera, 1500 gli spettatori presenti in sala, e la proiezione del deludente La Terza Madre, Dario Argento, accompagnato dalla figlia, il fratello produttore, il boss Medusa Letta e l’intero cast del film, si è concesso alla stampa per la consueta Conferenza.
Peccato che di fronte si è ritrovato una Sala Petrassi praticamente vuota, segno dei tempi che corrono e dell’interesse, ormai naufragato, da parte dei critici nei confronti del Darione nazionale.
Conferenza comunque non priva di spunti interessanti, come un’accesissima polemica contro la televisione…
Argento ha ammesso come qualsiasi lettura sociologica del film sia assolutamente casuale, visto che lui stesso non l’ha mai presa in considerazione, sottolineando come “solo dopo aver scritto e girato il film mi hanno fatto notare la possibile rappresentazione di una società sempre più violenta. Anche se la violenza non è solo lo specchio della società di oggi, visto che c’è sempre stata, è parte fondante della società stessa“.
Ha poi proseguito spiegando come “tornare a lavorare con Asia, 10 anni dopo l’ultimo lavoro fatto assieme, sia stato decisamente diverso, visto che Asia in questi 10 anni ha girato due pellicole come regista, abbandonando il narcisismo tipico degli attori e prendendo maggiore consapevolezza di se stessa“.
Ma è soprattutto con una domanda che Dario si è letteralmente scatenato… dopo avergli chieso come mai i registi americani riescano a girare in un modo così diverso dai registi nostrani, lui escluso, Argento ha prima sottolineato comenegli states per girare un film hanno budget di partenza che noi italiani ci possiamo dimenticare“, per poi affondare il colpo contro la Tv!
Dario ha sentenziato contro la tv, etichettandola come “la rovina del cinema italiano! le fiction nostrane sono inguardabili, è inspiegabile che gli italiani si mettano a guardare prodotti simili e che qualcuno le produca, sviando tutti quei soldi non nel cinema ma su questo tipi di prodotti… basterebbe prendere ad esempio quel palloccone di Guerra e Pace! Per non parlare poi degli attori italiani, pessimi, che si mangiano le parole in continuazione…
In poche parole il bue che dice cornuto all’asino, visto che al suo fianco c’era la figlia Asia, indubbiamente non celebre per la “perfetta dizione” e che lui stesso non ha probabilmente mai girato in presa diretta, doppiando, male, praticamente tutto!
E’ arrivata poi la domanda sulla mancata autocensura di Argento, ormai lanciato in scene forti, violente, piene di sesso, come mai in passato.
Domanda a cui Dario ha risposto sottolineando come “mi sono liberato dopo Master of Horror. Qui i produttori mi hanno lasciato totale libertà, di far quello che volevo, tranne due scene tagliate, una scena di sesso orale e una in cui la protagonista mangia un pene. Così una volta tornato in Italia mi son detto, basta censure, faccio quel che voglio“.
L’addio alle strepitose e sontuose scenografie, spesso veri e propri personaggi all’interno dei propri film, è dovuto invece “all’arrivo degli effetti speciali.
Prima non c’erano, ed ero così costretto ad occupare gli spettatori con scenografie particolari. Ora grazie agli effetti speciali tutto è possibile, così quell’esigenza è sparita“.
E qui a me è scappato un “peccato” che direi sentenzia in modo definitivo l’opera di un regista ormai ombra di se stesso.
Portato a tentare di risalire una parabola in picchiata libera con un prodotto meramente commerciale, a 30 anni dal primo capitolo e a 27 dal semiflop che fermò e arenò l’idea della trilogia, Argento vive di ricordi, di quel che è stato, di quel che ha fatto e che non riesce più a fare.
Il 31 ottobre questo La terza Madre invaderà 300 sale, distribuito da Medusa, ed è facile che a fine corsa i suoi 7-8 milioncini di euro riuscirà anche a farli, ma il giudizio finale sull’opera e su quello che è il presente di Dario Argento sicuramente non cambierà, almeno da parte mia…
Dario torna a quelle scenografie, a quei colori, a quelle atmosfere, a quelle inquadrature, a quelle gemme, oppure smetti, lasciaci il ricordo, non continuare ad offuscarlo…

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