Le Olimpiadi brasiliane del 2016 verranno ricordate a lungo grazie alla propria ‘normalità affettiva’, mostrata, esibita con orgoglio e sbandierata con gioia in mondovisione. Mai nulla di simile era accaduto prima, nell’ultra-centenaria storia dei Giochi.
Dalla kiss-cam LGBT nella cerimonia d’apertura alla proposta di matrimonio gay di Tom Bosworth, sesto nella 20km, al proprio fidanzato; dalle congratulazioni social di Dustin Lance Black all’amato Tom Daley al coming out di Rafaela Silva, judoka medaglia d’oro che ha dedicato il trionfo alla compagna Thamara Cezar, fino alla proposta di nozze in diretta televisiva tra Marjorie Enya, volontaria del rugby a 7, e la brasiliana Izzy Cerullo.

Nella notte di Ferragosto, poi, la meravigliosa sorpresa di Rachele Bruni, nuoatrice azzurra argento nella 10 km che ha candidamente dedicato la medaglia alla compagna Diletta, infrangendo uno storico tabù tricolore che vede gli sportivi nostrani particolarmente silenti sull’argomento.

‘Io non faccio politica ma vivo. E amare le ragazze per me è sempre stata una cosa vissuta in maniera serena e tranquilla. Si, i pregiudizi ci sono, io non ci penso, vivo per me stessa, per la mia passione per il nuoto e per le persone che mi vogliono bene. Dite che ci vuole coraggio a dire quello che ho detto?. Non so, non ci ho pensato, mi è venuto naturale pensare a Diletta. Posso immaginare che altri sportivi abbiano paura, ma francamente non ne capisco il motivo. Il mondo è andato avanti, le famiglie come la mia sono tante. Viviamo e amiamo, senza bisogno di dirlo’.

Parole semplici ma dirompenti, soprattutto se viste all’interno dello sport azzurro, per un’Olimpiade a cinque cerchi rainbow che avrà creato scompensi estivi a quei poveri omofobi che a questa normalità, negli ultimi 10 giorni teletrasmessa e condivisa ovunque, non vogliono proprio abituarsi.