Stonewall, Roland Emmerich sbarella: ‘siamo onesti, fu una rivolta bianca’

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locandinaDistrutto dalla critica americana, attaccato dalla comunità glbtq e disastroso in sala, con circa 15 milioni di dollari di budget e appena 187,674 dollari incassati in patria, Stonewall è stato il più grande flop nella carriera di Roland Emmerich, regista tedesco da sempre gay dichiarato che ha fatto fortuna ad Hollywood grazie ai disaster movie.
Il film di una vita, da lui a lungo cullato e poi clamorosamente cannato, avendo stravolto alcuni avvenimenti e affidato il ruolo del protagonista ad un affascinante giovane bianco che sbarca a New York da pivello e una volta conclusi i Moti l’abbandona.
Eppure lui, Emmerich, non ci sta e rilancia, difendendo così la sua creazione, via The Guardian.

‘Il mio film era esattamente quello che hanno detto che non era. Era politicamente corretto. Aveva i neri, così come le persone transgender. Si sono fatti influenzare da una critica su internet che dopo aver visto il trailer ha urlato, ‘hanno sbiancato Stonewall’. Ma Stonewall è stata una rivolta bianca, siamo onesti. Ma nessuno voleva sentire altro’.

Peccato che Emmerich menta, come dimostrato dalle foto e dai video originali risalenti a quel mitico 1969.
Stonewall non fu una rivolta ‘bianca’, ma una rivolta multicolor, con i neri, i latini, transgender e le drag queen in prima fila a far botte con i poliziotti. Negarlo significa negare la storia, mistifarla a proprio piacimento e difendere l’indifendibile, vedi un film sbagliato nella sua rappresentazione e nelle scelte di scrittura fatte, a dir poco discutibili e di fatto cestinate tanto dal pubblico quanto dalla critica.
E allora fatti una domanda, caro Roland, e datti una risposta.

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