Emis Killa, annullato il concerto a Ladispoli: la canzone inno al femminicidio è troppo

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Dopo tante polemiche è stato annullato il concerto di Emis Killa a Ladispoli. Il rapper famosissimo e amato da una grande platea di giovani, doveva esibirsi insieme a Guè Pequeno e il sindaco ci ha ripensato.

In accordo con i cittadini, Alessandro Grando ha infatti deciso di annullare l’evento, previsto per Capodanno. Il motivo è ben preciso e riguarda il delicato tema del femminicidio, caldo come non mai in questo periodo.

Annullato il concerto di Emis Killa

Non è la prima volta che Emis Killa si esibisce a Ladispoli ma quest’anno, la sua performance è stata annullata. Era previsto il suo arrivo per il concerto di Capodanno, insieme a Guè Pequeno, ma il sindaco ha fatto marcia indietro per dei motivi importanti che però non sono stati condivisi dal cantante.

L’arrivo dei due artisti in città aveva suscitato già molte polemiche a dire il vero, a causa dei compensi spropositati, parliamo infatti di 200mila euro stanziati, di cui un quinto per la Regione Lazio. Non è stato questo però il motivo che ha spinto il sindaco della località romana a cancellare la presenza di Emis Killa.

Il rapper infatti avrebbe portato al concerto un brano molto discusso, specialmente in un periodo come questo. La canzone si chiama “Tre messaggi in segreteria” e narra di un femminicidio, o meglio delle dinamiche che muovono le azioni di uno stalker e successivamente l’ossessione che cresce fino a sfociare in un viaggio verso casa della vittima per darle una lezione. Per il suo rifiuto viene insultata e viene indicata come un oggetto, una proprietà di un uomo che non si rassegna a vederla felice senza di lui.

Insomma, un racconto crudo e molto forte che i cittadini di Ladispoli non volevano e dall’inizio dell’annuncio in merito al concerto di Capodanno, sono nate le polemiche e i malcontenti.

“Preferisco saperti morta che con un altro. Vengo a spararti” questi alcuni passaggi del brano di Emis Killa, invitato dal sindaco in persona. Alessandro Grando ci ha riflettuto attentamente e ha deciso di rispettare la volontà dei cittadini, in modo da ristabilire un clima di serenità.

Lo ha fatto con un post Facebook, chiarendo che l’unica motivazione è per il controverso brano che dovrebbe essere di denuncia della violenza sulle donne, invece appare come un’esaltazione delle gesta degli uomini violenti.

Emis Killa non ha speso molte parole in merito, si è semplicemente difeso parlando del testo come uno story telling di una situazione. Il cantante ha difeso il suo modo di narrare storie e ha ribadito di non sentirsi in dovere di giustificarsi con chi non capisce la sua prospettiva artistica. Ha anche condiviso il messaggio di una fan che ha detto come le sue canzoni l’abbiano aiutata a superare un momento difficile.

Il tema però è troppo caldo, ad ogni modo in qualsiasi circostanza non può essere accettata una narrazione così cruda, troppo distaccata da un fatto che invece è terribile e che molte donne vivono o hanno vissuto sulla propria pelle.

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