Il Guardian accusa Re Carlo, quello che farebbe con i morti è scandaloso

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Pesanti le accuse del Guardian a Re Carlo III, secondo il noto quotidiano britannico infatti il monarca guadagnerebbe grazie a una norma molto antica relativa alle persone decedute.

Risale al Medioevo e ancora è in vigore in Inghilterra. Il sovrano e tutto il suo ducato, guadagnano indirettamente dagli averi delle persone defunte nel nord dell’Inghilterra. Dopo questa inchiesta, il Ducato di Lancaster ha annunciato che trasferirà una somma importante in fondi “etici”, ovvero circa 100 milioni di sterline, i quali equivalgono a 115 milioni di euro. In questi fondi sono compresi appunto anche gli asset “bona vacantia”.

I guadagni di Re Carlo derivanti dai defunti inglesi

Mette i brividi il titolo riguardante Re Carlo e in effetti c’entrerebbero i morti con alcuni dei suoi guadagni. Questo quanto emerso da un’inchiesta del Guardian ma non c’è nulla di troppo scandaloso, infatti la “colpa” è di una norma medievale che ancora in Inghilterra conserva il suo valore.

Re Carlo

Re Carlo – Spetteguless.it

Identificata dalla locuzione latina “bona vacantia”, la norma prevede che i beni appartenuti alle persone decedute che non hanno indicato eredi, finiscano nelle casse del Tesoro dello Stato. Per quanto riguarda la Cornovaglia e il Ducato di Lancaster però, l’affare è diverso.

Nel primo caso questi beni finiscono nel patrimonio dell’erede al trono, quindi William, poiché l’area è di sua competenza. Nel secondo caso invece questi beni diventano del monarca e del suo ducato, quindi vanno in tasca a Re Carlo.

Molti storceranno il naso leggendo questa notizia perché l’argomento è abbastanza delicato, però quello che è più sconcertante è altro. Il Guardian infatti ha voluto fare luce su un dettaglio in particolare, per legge infatti gli asset e i beni provenienti dalle persone defunte devono essere donati in beneficienza, dopo essere stati scremati dei costi di imposte, invece pare che non sia così.

O meglio, solo nel 15% dei casi questi beni sono stati effettivamente donati, per il resto sarebbero stati usati dai beneficiari per generare ulteriore profitto. Il guadagno sarebbe stato poi usato per ristrutturare immobili e tenute, poi affittati a privati. Insomma un circolo per produrre soldi usando beni che invece devono essere donati e a farlo, proprio una delle persone più ricche del pianeta.

Ma no finisce qui, sempre il Guardian infatti ha evidenziato come anche i fondi “bona vacantia” destinati alle associazioni di beneficenza, in realtà siano stati usati da queste a scopo di investimento, quindi per generare profitto. C’è da dire che anche queste organizzazioni portano i nomi del Ducato e quindi gira che ti rigira, tutto ingrossa le tasche del sovrano.

Dal gas all’industria del petrolio, al tabacco, tanti gli investimenti fatti per generare milioni di introiti negli ultimi 5 anni, periodo preso in considerazione dall’inchiesta.

A discolpa di Re Carlo c’è da dire che l’eredità del Ducato di Lancaster è la conseguenza della nomina a sovrano, succedendo alla madre Elisabetta II infatti ha ricevuto diverse responsabilità e la gestione del Ducato di Lancaster, con regole evidentemente diverse.

Ora però la testata britannica ha vinto la sua battaglia, ottenendo che i fondi proveniente dai decessi dei cittadini inglesi, vengano effettivamente donati con garanzie etiche certe, quindi tutto dimostrabile, tracciato e soprattutto, senza scopo di lucro.

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