Primo in Italia, manco a dirlo, e primo in chissà quanti altri Paesi del mondo.
365 giorni: Adesso è sbarcato da meno di una settimana su Netflix, 2 anni dopo l’insensato boom che ha travolto la pellicola polacca diretta da Barbara Białowąs e Tomasz Mandes, tramutando il nostro Michele Morrone in una star internazionale.
Titolaccio erotico alla 50 Sfumature, 365 Giorni aveva sbancato i Razzie Awards, divenendo il secondo film in lingua straniera nella storia a vincere un premio dopo Pinocchio di Roberto Benigni. 365 giorni venne massacrato dalla critica, con lo 0% di recensioni positive su RottenTomatoes.
Ebbene 365 Giorni: Adesso è riuscito a bissare l’impresa, con un altro fantastico 0%.
“Un sequel che non ha motivo di esistere”, ha scritto il Los Angeles Times.
“365 Days: This Day è a malapena un film. È l’identità emotivamente fallimentare del tardo capitalismo, un miasma cerebrale del sesso coreografato”, ha rilanciato RogerEbert.com.
“E’ spazzatura bollente”, ha rimarcato Variety.
“Il disprezzo con cui il film tratta sia i suoi spettatori che i suoi attori non può fare a meno di irritare”, ha concluso indieWire.
365 Giorni: Adesso potrebbe quindi portare Michele Morrone a vincere il Razzie come peggior attore dell’anno, dopo la ‘sola’ nomination del 2021, senza dimenticare Simone Susinna, ex gieffino nonché new entry di questo sequel che rilancia la qualità infima Netflix degli ultimi mesi.