Simona Ventura assolta dall’accusa di evasione: “La fine di un lungo incubo”

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Oggi è finito un incubo lungo 3 anni e mezzo. Essere accusata di ‘elusione fiscale‘ di ‘frode’, è stato duro da sentire e da incassare, anche perché, se ho una colpa, è stata quella di fidarmi totalmente delle persone che non lo meritavano affidando loro la mia vita.

Così Simona Ventura, via social, ha commentato l’assoluzione diventata oggi realtà.
La conduttrice era a processo per “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” all’erario per contributi pari a circa 500 mila euro tra il 2012 e il 2015. Ma “il fatto non sussiste“, ha sentenziato il giudice della seconda sezione penale del tribunale di Milano Sandro Saba. La procura aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi.
“Ora che tutto è dietro le spalle, vorrei fare delle precisazioni”, ha proseguito Simona Ventura.

a) Ho sempre nutrito profonda fiducia nel sistema giudiziario italiano, fatto di tre gradi di giudizio, che permettono ad una persona di difendersi.
b) Non ho mai commesso nessun reato.
c) Il fango che, in fase preliminare, mi è arrivato addosso dal mondo dei social e dei blog, mi ha ferito nel profondo. Le accuse che arrivano dai famosi e celeberrimi ‘leoni da tastiera‘ fanno male, soprattutto a chi (come me) sa di essere innocente.
d) Quando uno è indagato scatta immediamente la presunzione di colpevolezza mentre quella di innocenza non viene mai considerata.
“Ho sofferto e lottato perché la verità emergesse e questo l’ho fatto grazie ad un gruppo di avvocati e professionisti straordinari.
“Male non fare paura non avere” diceva mia nonna, anche se, al giorno d’oggi la calunnia, più che un venticello è un uragano”.
Immancabile e perfetto il finale. “CREDERCI SEMPRE ARRENDERSI MAI!”.

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