Michele Bravi è ora orgoglio LGBT: “c’è tanto bisogno di parlare e condividere”

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“Quando parlavo della mia sessualità non ero mai reticente, ma avevo questo atteggiamento ‘rivoluzionario’ che consisteva nel non dire, perché dal mio punto di vista non c’era bisogno di dimostrare. Invece ora ho ribaltato questa mia posizione, c’è tanto bisogno di parlare e condividere”. “Ho riscoperto la libertà della comunità lgbt, che mi ha accolto, e io ho ribaltato la posizione che ho tenuto per tanti anni. L’amore non è un atto privato, l’amore è un atto pubblico, chi ama deve avere il coraggio di esporsi. Chi ha il coraggio si esponga, anche se chi non si sente di farlo si deve sentire comunque protetto. Da parte mia questo è un piccolo atto, il poter dire su ‘Mantieni il bacio’, che io quel bacio l’ho dedicato ad un ragazzo”.

Michele Bravi è cresciuto, è maturato.
Rispetto al discutibile coming out di qualche anno fa, in cui depotenziava l’utilità del gesto, si definiva fluido e parlava esclusivamente di ‘persone’ quando doveva affrontare temi sentimentali, il cantante ha ora capito la necessità della visibilità, della rappresentatività, della dichiarazione priva di filtri. Nel lancio del nuovo disco, da domani fuori ovunque, Michele ha colto che non è tempo di nascondersi, che non viviamo in un mondo, in un’Italia ancora in grado di poter andare oltre le ‘etichette’, che ci sono e in quanto tali vanno ancora oggi difese da attacchi malsani, strumentali, discriminanti. Solo attraverso una comunicazione sincera, schietta, orgogliosa, potremmo arrivare un giorno ad una sterminata platea di ‘persone’, omo o etero che siano. Fino ad allora, bisogna metterci la faccia, tirare fuori la voce.

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