Samantha Ware vs. Lea Michele, la lunga confessione: “Minacciò di farmi licenziare, abusava del suo potere”

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Samantha Ware aveva 23 anni quando ha calcato per la prima volta il set di “Glee”.
Qualche anno prima, aveva scelto di lasciare il college per partecipare alle audizioni per “Il re leone”.
Divenne Nala a Las Vegas, poi ha ottenuto un ruolo da protagonista in “The Book of Mormon” a Broadway e subito dopo è entrata nel cast di “Hamilton” a Chicago.
Insomma, non propriamente una sprovveduta.
Quando ha salutato New York per “Glee”, nel 2015, la Ware, fan di lunga data della serie, era entusiasta.
Poi è successo quel che è successo, come venuto alla luce due settimane fa con un semplice tweet contro Lea Michele, che ha scatenato un putiferio.
Ora Samantha ha rilasciato un’intervista esclusiva a Variety in cui torna sull’argomento, entrando nei dettagli.
Dopo aver concluso le riprese del suo primo numero musicale in Glee, “Tightrope” di Janelle Monáe, Ware afferma di essersi sentita esclusa dalla protagonista dello show, Lea Michele.
“Lo sapevo dal primo giorno, quando provai a presentarmi. Non fu graduale. Non appena decise che non le piacevo, fu molto evidente. Poi dopo la mia prima esibizione, tutto ha preso inizio: i silenzi, gli sguardi fissi, gli sguardi, i commenti sottovoce, la strana aggressività passiva. Tutto è cresciuto”.
Secondola Ware, in un’altra occasione la Michele avrebbe minacciato il suo lavoro di fronte a una grande folla di comparse, ballerini e cast.
Samantha afferma di non aver mai segnalato ufficialmente il presunto comportamento di Lea alla rete o allo studio perché non aveva considerato, o neppure sapeva, che presentare una denuncia era un’opzione. Ma tutti sapevano come Lea si comportasse.
“I comportamenti di Lea non erano nulla di nuovo, quindi immagino che, dato che era una cosa così comune, il mio caso non sembrasse un grosso problema. Ricordo il primo giorno in cui ho parlato e purtroppo nessuno ha fatto nulla. Se lo sono semplicemente scrollato di dosso, come “lei è così”. Nessuno ha fermato queste cose, il che è un problema perché l’ambiente stava aiutando a perpetuare questi abusi”.
La Ware sostiene che durante una grande scena girata in un auditorium, la Michele avrebbe minacciato di licenziarla, davanti a tutti.
“Quando giri una scena, a volte la telecamera è su di te e altre volte no, ma devi comunque essere nella scena. La telecamera non era su di noi, quindi non era come se dovessimo dare una prestazione a tutto gas, ma a quanto pare, stavo cazzeggiando quando la telecamera non era su di me e lei la prese come mancanza di rispetto nei suoi confronti. Aspettò che la scena fosse finita e si fermò nel mezzo del palco, facendomi un gesto del tipo “vieni qui”, come fa una madre al figlio”.
Mi disse, “Devi venire qui adesso”.
La Ware si rifiutò, perché umiliata pubblicamente davanti a una folla di comparse e ballerine. “Dissi di no, ed è allora che minacciò il mio lavoro, disse che avrebbe chiamato Ryan Murphy per farmi licenziare”.
Samantha è sicura che Murphy non fu messo messo al corrente dell’incidente, perché la Michele stava probabilmente usando il suo nome come minaccia ad hoc.
Secondo fonti vicine alla produzione, fa sapere Variety, quando “Glee” era arrivato alla sua sesta e ultima stagione, Murphy non gestiva più la serie e non aveva alcun coinvolgimento attivo nello spettacolo.
I rappresentanti di Murphy e 20th Century Fox Television, che hanno prodotto “Glee”, hanno rifiutato di rilasciare commenti.
La Ware, neanche a dirlo, prese quella minaccia come credibile. “Ero terrorizzata. Per l’intera settimana pensai che probabilmente avrei ricevuto un’email e che potrei non avrei potuto girare gli ultimi tre episodi, o che non mi avrebbero più fatto cantare un’altra canzone. Quando provai a parlarle da sola, mi disse di chiudere la bocca. Disse che non meritavo di avere quel lavoro. Parlava come se fosse una regina. Stava abusando del suo potere”.
I rappresentanti di Lea Michele hanno rifiutato di commentare le nuove accuse della Ware.

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