30 anni di Muccassassina, stasera il party celebrativo: celebrazione di un mito

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Muccassassina compie trent’anni.
La gay nightlife romana, più famosa e longeva d’Italia, spegnerà le sue candeline questa sera, presso la discoteca Qube, in via di Portonaccio 212.
Trent’anni fa in pochi avrebbero scommesso sul suo successo e su quello che proponeva: una festa esclusiva e alternativa per la comunità LGBT+ romana.
L’idea nasce dall’intuizione delle volontarie e dei volontari del Mario Mieli come serata di autofinanziamento del Circolo. Le primissime feste, un party privato con il passaparola, si svolgono all’interno dei padiglioni dell’ex Mattatoio, a Testaccio.
Da qui nasce l’idea del nome: la rivolta delle mucche contro i loro carnefici. Non a caso il logo coniato è proprio una mucca che impugna una falce per vendicare le compagne macellate. A simboleggiare un riscatto contro pregiudizi e discriminazioni. Il successo incredibile e inaspettato, coglie gli organizzatori, specie il direttore artistico di allora, Giorgio Gigliotti, impreparati per il grande afflusso di gente. Si decide, pertanto, di traslocare la serata, per qualche tempo, nel locale Grigio Notte, a Trastevere, per poi approdare all’ex cinema Castello, nei pressi del Vaticano.
Ma l’ascesa di Muccassassina è inarrestabile.
Dopo il Palladium, nel 1993, sotto la direzione artistica di Vladimir Luxuria, si sposta all’Alpheus, una delle discoteche più grandi di Roma, a pochi passi dal Gazometro. Nel 2002, dopo nove anni, Luxuria passa il testimone al duo FloraTora, per poi passare a Diego Longobardi, Marco Longo, Angelo Pellegrino, per poi tornare, dal 10 ottobre 2014, a Diego Longobardi.
Non aver partecipato a una delle sue serate, almeno una volta nella vita, equivale ad aver mancato ad un pezzo di storia del nostro paese. Ospiti illustri ne hanno varcato la soglia: da Moana Pozzi a Franca Valeri, Alexander McQueen, Rupert Everett, le Spice Girls e Grace Jones, il celebre fotografo David La Chapelle, Francesco Totti, solo per citarne alcuni. L’elenco è lungo di personaggi famosi che hanno ballato in pista insieme a tanta gente comune.
Definire Muccassassina soltanto una serata lgbt+ è riduttivo, perché, nel corso degli anni, ha cambiato il modo di fare serate, non solo nella capitale, ma anche nel resto d’Italia, diventando la serata più citata dalla stampa, cinema e letteratura e segnando indelebilmente la cultura Lgbt+ del nostro Paese.
La longevità di Muccassassina è dovuta al legame indissolubile che ha sempre avuto con il Mieli, associazione che rappresenta e di cui condivide tutte le battaglie sociali, civili e politiche. È una festa di discoteca lgbt+ volutamente di sinistra in cui tutti sono benvenuti e possono entrare e divertirsi a patto che non venga mai a mancare il rispetto e il riconoscimento dell’altro e della sua libertà.

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