A inizio mese la star del rugby australiano Israel Folau ha causato un mare di polemiche dopo aver detto che gli omosessuali finiranno “all’inferno”, a meno che non “si pentano dei loro peccati e si rivolgano a Dio”.
Apriti cielo.
In Australia, così come nel mondo del rubgy, è successo di tutto, con Simon Dunn, primo bobbista gay dichiarato nella storia dello sport, che ha approfittato di una partita con i Kings Cross Steelers, squadra di rugby gay di Londra, per replicare a Folau.
Il bel Simon ha baciato l’amato Felix, taggando Israel nella didascalia del cinguettio e incoraggiando i suoi fan a retwittarlo.
Così facendo il rugbista omofobo sarebbe stato travolto dalle notifiche, tanto da non poter ignorare la foto d’amore LGBT. Detto, fatto, con oltre 1000 retweet.
“Sfortunatamente, il mondo dello sport è ancora un luogo in cui baciare il proprio partner dopo una vittoria viene visto come un atto di sfida o ribellione. È un ambiente in cui i commenti omofobi di qualcuno possono essere difesi in quanto ‘opinione’, e questo è davvero preoccupante. Ho dedicato la mia vita allo sport, e come atleta dichiarato e orgogliosamente gay continuerò a fare ciò che è naturale per me, sperando di abbattere altri stereotipi”.