PR gay romano arrestato per presunti ricatti sessuali – il Corriere lo accosta a Foffo e Prato ma non c’entra niente

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Partiamo dai fatti.
Rinaldo Giovannetti, 39enni pr romano molto noto in ambito cinematografico, anche perché collaboratore della famosa Lucherini-Pignatelli, è stato arrestato con l’accusa di estorsione, spaccio di stupefacenti, furto e rapina.
Christian, questo il nome da lui utilizzato nelle chat, avrebbe minacciato una decina di ragazzi conosciuti tramite chat chiedendo loro soldi, onde evitare la diffusione di filmati hard da lui girati nei vari incontri sessuali con le presunte vittime.
«Un ragazzo simpatico, sul lavoro ineccepibile. Lavora con noi da sette-otto anni, nessuno di noi poteva immaginare quello che è successo. Sembrava proprio un’altra persona. Sono sconvolto, cado dalle nuvole», ha commentato incredulo il mitico Enrico Lucherini, mentre Rinaldo, via Facebook, accusa la stampa e si difende negando qualsiasi estorsione.
Ed è qui che interviene il Corriere della Sera, che ha lanciato la notizia nella giornata di ieri con grande risalto.
Rinaldo Frignani, autore dell’articolo, non si limita a sbattere in prima pagina nome e cognome dell’indiziato, con una foto principale che vede tre strisce di cocaina in primo piano, ma addirittura ‘paragona’ quanto accaduto all’omicidio Varani.

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I famigerati ‘festini gay sesso e droga‘ tornano sui titoloni a nove colonne della stampa nazionale, come se fossero criminali a prescindere, come se fossero ad esclusivo uso e consumo della comunità LGBT.
Che il caso Prato/Foffo/Varani non abbia nulla a che vedere con questo parrebbe evidente anche ad un bimbo di sette anni.
In quel caso c’era un terrificante omicidio, in questo presunte estorsioni di denaro al termine di rapporti e riprese video consensuali.
E allora perché tornare all’incubo Varani per presentare il caso Christian? Perché la cronaca nera, e sono i numeri a dimostrarlo, non appartiene alla comunità LGBT.
Almeno un migliaio di fatti l’anno finiranno sulle prime pagine e sui telegiornali del Bel Paese. Quanti di questi riguardano direttamente gay, lesbiche, transessuali e bisessuali?
Una minima parte, minuscola.
Si contano sulle dita di una mano, probabilmente, tanto da ‘costringere’ il giornalista di turno a far riemergere un violento omicidio come quello del povero Luca Varani, qui visibilmente fuori contesto nel termine di paragone.
Rinaldo, se giudicato colpevole, pagherà i reati commessi, ma bisognerebbe finirla con lo strumentalizzare una comunità che statisticamente parlando risulta essere decisamente più ‘sana’ e molto meno violenta rispetto a quella considerata ‘tradizionale’.

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