“Gay Pride a Treviso? Io sarei per interventi drastici: manganelli e olio di ricino. E’ un mio sogno da balilla. Ma non è possibile, perché la legge è dalla parte dei gay. Quindi, dobbiamo metterci il manganello in tasca e buttar via l’olio di ricino”. “Noi in gergo trevigiano, fin dalla gioventù, questi li chiamavamo ‘culattoni’. Adesso forse ci possono denunciare. Comunque, qualsiasi epiteto per chiamarli va bene. Sabato ci saranno esposizioni di sederi e di petti. Io non ho niente contro i gay e le lesbiche, ma rimangano nei propri recinti. Veder baciarsi gay e lesbiche mi fa venire il voltastomaco. E’ una cosa contro natura. Molti gay sono pedofili. Ormai la grande immagine della Treviso gentiliniana, che era conosciuta in tutto il mondo, avrà un grande sfregio con questa manifestazione“. “I gay se la sono cercata, hanno provocato loro quello che ha sparato. Se, invece di fare questa ostentazione, ognuno fosse rimasto coi propri difetti, forse presenti dalla nascita, quel massacro non sarebbe successo. Non è necessario fare club e cortei”.
Via La Zanzara così parlò l’ex sindaco leghista di Treviso Gentilini, che mi auguro qualcuno possa denunciare per diffamazione e istigazione all’odio e alla violenza omofoba.
GayLex, pensateci voi.