Roberto Mancini diede del FROCIO a un giornalista? L’allenatore NEGA

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Mancini-Inter1

Quel giorno ci fu una lite tra noi due e volarono tante parole e tanti insulti, soprattutto da parte sua. Tra queste si fece scappare anche questo insulto. Mi diede del frocio. Fu una lite come ne sono capitate parecchie. Io avevo fatto un pezzo sull’attaccante brasiliano della Fiorentina Leandro. Ufficialmente dalla Fiorentina era dato in permesso ma in realtà io sapevo fosse scappato in Brasile perché Mancini gli aveva fatto capire che non avrebbe più giocato. E l’avevo scritto. Poi mi sono trovato davanti un Mancini furibondo, mi ha attaccato sulla mia professionalità, sul fatto che avevo scritto cose non vere”. “Lui si è avvicinato e mi ha insultato pesantemente, usando anche quell’epiteto. E mi ha minacciato anche di interventi fisici. A quel punto la situazione è degenerata. Mi ha detto una valanga di insulti, nella memoria di tutti è rimasta la parola frocio. Un collega e l’addetto stampa si misero in mezzo. Il collega era Rialti… Come in tanti altri episodi penso di non averne parlato col giornale, era una lite come altre avute, anche con toni più violenti… Quella parola non mi ferì tanto, era un insulto come un altro; l’amarezza mi è rimasta perché pensavo che una cosa che avevo scritto fosse senza fondamento e invece si rivelò vera e anche perché non si è mai scusato e mai mi ha rivolto la parola da quel momento. Ma mai ho pensato a Mancini come omofobo, nella rabbia si dicono tante cose“.

Via Premium Sport sono arrivate le accuse di Alessio Da Ronch, giornalista della ‘Gazzetta dello Sport’ che ha riportato alla luce fatti avvenuti nel lontano 2001, quando a suo dire Mancini, proprio lui, gli diede del frocio durante un litigio. Ricostruzione avvenuta decisamente fuori tempo massimo che il tecnico dell’Inter ha prontamente rigettato:

Le esternazioni dopo la partita sono in linea con la mia cultura calcistica. Pretendo rispetto, si stanno creando fazioni che spostano l’attenzione dal vero problema. Basta strumentalizzazioni e non ho mai offeso un giornalista come è stato scritto”. “Vorrei che si mettesse un punto a questa storia che è stata oggetto di troppe strumentalizzazioni, non ultima quella secondo cui 15 anni fa sarei stato autore dello stesso insulto nei confronti di un giornalista, cosa non vera. Non ho mai utilizzato quel termine perché non ha mai fatto parte del mio linguaggio. Ribadisco la mia delusione, ma vorrei che la concentrazione tornasse sui nostri obiettivi sportivi e sulla prossima partita, che è fondamentale per la stagione dell’Inter. Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto“.

Questo, per chi non l’avesse capito, è quel che capita nel mondo del calcio pallonare se OSI intaccare il monolite di bigottismo, maschilismo e omertà omofoba che da sempre lo contraddistingue. Ecco perché io sto con Roberto Mancini.

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