Diversity Media Awards 2016, 10 anni di informazione gay in Italia – ecco i dati con le infografiche

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Come scritto precedentemente con le nomination (da scovare QUI), è stata presentata oggi a Milano la prima edizione dei Diversity Media Awards: il progetto, a cura di Diversity – l’associazione guidata da Francesca Vecchioni e impegnata nell’abbattimento delle discriminazioni –, nato per premiare i migliori contenuti mediali italiani (TV, radio, cinema, pubblicità e web) che nell’ultimo anno hanno contribuito ad una corretta rappresentazione delle persone e tematiche LGBT. Oltre alle candidature è stata presentata anche un’interessantissima ricerca media di Diversity, condotta dall’Osservatorio di Pavia, 2BResearch e da alcune delle principali Università italiane, che per la prima volta ha analizzato come sono stati trattati i temi LGBT all’interno dei contenuti mediali.
Per la prima volta in Italia, in sostanza, una ricerca ha analizzato quantitativamente la trattazione dei temi LGBT all’interno dei contenuti mediali, dai telegiornali (2005-2015), e qualitativamente per il 2015 le trasmissioni radio e tv fino, le serie italiane e straniere, i film e le pubblicità.
Così scopriamo che negli ultimi dieci anni sono state trasmesse 1.611 notizie a tema LGBT, con un trend in costante crescita. Nel primo semestre 2015 sono state trasmesse 142 notizie a tema LGBT, con picchi a marzo (polemica tra Elton John e gli stilisti Dolce&Gabbana), maggio (Giornata internazionale contro omofobia e transfobia) e giugno (Onda Pride a Roma, Milano e molte altre città). In generale i temi LGBT sono marginali nell’agenda dei TG italiani (0,3% del totale), ma l’analisi evidenzia un trend in crescita, confermato nel primo semestre 2015 (0,7% del totale). La comunità LGBT riesce a entrare nell’agenda dei TG italiani prevalentemente in occasione di eventi come il Pride ma rimane una fonte secondaria.
Nelle cronache giornalistiche, i temi LGBT emergono soprattutto al traino dell’agenda politica o in seguito a episodi di discriminazione; spesso sono trattati come opinioni anziché raccontati come realtà di fatto; ma, come emerge dalla ricerca, i temi LGBT sono sempre più presenti sui media italiani e a dieci anni dal 2005 la popolazione LGBT sembra fare un po’ più notizia e meno paura.
In ambito cinematografico e televisivo, invece, il tema LGBT è trattato in modo ancora quantitativamente poco significativo (19 titoli per il cinema; 5 titoli per la fiction italiana). Dal punto di vista qualitativo, però, il tema è stato trattato in modo positivo e forte. In particolare, il cinema ha visto la rappresentazione di storie in cui il tema dell’identità è centrale, focalizzato a volte sul sé (es: Io e Lei), a volte sulla famiglia (es: Né Giulietta né Romeo), a volte sulla ricaduta sociale (Vergine Giurata). La fiction italiana fa pensare a una maggiore integrazione, perché i temi LGBT appaiono già incorporati nella “quotidianità” del racconto: ad esempio, Un posto al sole (Rai Tre), che applica la sua ottica di vicinanza al reale senza distinzioni; È arrivata la felicità (Rai Uno) che usa i codici della rassicurante serialità familiare italiana anche raccontando la storia di due mamme; Ragion di Stato (Rai Uno) che rappresenta come dato di fatto l’omosessualità della protagonista. Nella pubblicità diversi brand iniziano a comunicare in modo più inclusivo. Esempi emblematici in questo senso sono il secondo episodio del coming out a tavola raccontato da Findus in Microonde e gustose sorprese, la carrellata di affetti all’italiana in Milioni di passioni in Tim Vision, e le Buone Feste dalla Famiglia Frozen della campagna Disney Junior dedicato a bambine e bambini e alle loro famiglie.
Queste le infografiche.

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