Trans, la Cassazione sentenzia: cambio sesso anche senza intervento

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La percezione di una disforia di genere determina l’esigenza di un percorso soggettivo di riconoscimento di questo primario profilo dell’identità personale né breve né privo d’interventi modificativi delle caratteristiche somatiche ed ormonali originarie. Il profilo diacronico e dinamico ne costituisce una caratteristica ineludibile e la conclusione del processo di ricongiungimento tra ‘soma e psiche’ non può, attualmente, essere stabilito in via predeterminata e generale soltanto mediante il verificarsi della condizione dell’intervento chirurgico”. “Non può in conclusione che essere il frutto di un processo di autodeterminazione verso l’obiettivo del mutamento di sesso, realizzato mediante i trattamenti medici e psicologici necessari, ancorché da sottoporsi a rigoroso controllo giudiziario“.
Parole ‘complesse’, quelle utilizzate dalla Corte di Cassazione, per una sentenza di fatto storica.
Perché da oggi in poi non sarà più necessario operarsi per cambiare sesso all’anagrafe.
Tutto merito di una trans di 45 anni, assistita da Rete Lenford-Avvocatura per i diritti Lgbt e da 25 anni ‘donna a tutti gli effetti’, anche se non completamente operata. Ma a lei, che vive e da 1/4 di secolo è socialmente riconosciuta come donna, stava bene così. Ebbene la Corte le ha dato ragione, dando vita ad un precedente di fatto epocale. Almeno per l’Italia.

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