Family Day, lo schifo della stampa italiana che da’ spazio agli omofobi

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Esattamente sette giorni fa, ovvero 18 ore dopo il Pride romano che ha visto scendere in strada almeno 300.000 persone REALI per chiedere uguali diritti, l’edizione domenicale de LaRepubblicava dedicava UNA FOTO della manifestazione con il Sindaco Ignazio Marino in prima fila, ma infilata tra gli articoli legati allo scandalo Roma Capitale, più l’immancabile pezzo nella parte locale del giornale. Stop. Nient’altro. Più o meno quanto fatto da quasi tutti i quotidiani dalla maggiore tiratura nazionale. Eppure era stata una meravigliosa manifestazione, di festa, colori, musica, con mezza Roma attraversata da un fiume di persone, eterosessuali, omosessuali, transgender, anziano, giovani e bimbi.
Ebbene questa mattina, ovvero circa 18 ore dopo il Family Day che ha visto scendere in piazza San Giovanni più o meno 60.000 bigotti (con Mario Adinolfi che spaccia l’immagine dall’alto del 2007 come ‘nuova’, di ieri. Sono senza pudore), tutti i principali quotidiani hanno invece un risalto enorme all’Odio Day andato in scena ieri pomeriggio. Prime pagine ovunque, servizi a 9 colonne all’interno, editoriali, titoloni, interviste, foto a colori. Chi più ne ha più ne metta.
Ed è qui che prende vita il cortocircuito comunicativo all’italiana, in cui si ‘oscura’ chi non fa altro che chiedere diritti per dare invece risalto a chi quei diritti li vuole mantenere ‘in esclusiva’, negandoli ad altri.

 

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