Danilo Giuffrida, il ragazzo a cui sospesero la patente perché gay vince in Cassazione

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13 anni per avere giustizia.
Danilo Giuffrida, catanese di 34 anni, nel 2001 venne umiliato dopo aver dichiarato la propria omosessualità durante la visita di leva.
Gli sospesero la patente per “disturbo dell’identità sessuale”.
Ebbene dopo 15 anni di tribunali e battaglie la Cassazione ha riconosciuto che c’è stato “un vero e proprio comportamento omofobico”, oltre che “intollerabilmente reiterato”, ordinando un risarcimento corrispondente alla “gravità dell’offesa”.
E non stiamo parlando dei miseri 20.000 euro inizialmente decisi.
Giuffrida ha fatto causa ai ministeri della Difesa e dei Trasporti chiedendo 500.000 euro di danni per violazione della privacy e discriminazione sessuale. La Corte d’Appello ordinò un risarcimento di 20.000, ma ora la cifra tornerà a salire.
Una sentenza storica nella sua sconcertante ovvietà, che vuole l’omofobia di Stato ovviamente inaccettabile, da festeggiare con uno straccio di legge.
Che noi tutti, caro Renzi, attendiamo da tempo.

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