‘Vorrei non aver mai scritto Brokeback Mountain’ – parla l’autrice Annie Proulx

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Vorrei non aver mai scritto Brokeback Mountain”. “La causa dei problemi è il film. Prima che il film uscisse era tutto a posto… ma il problema è sorto con la pellicola. Così tante persone hanno completamente frainteso la storia. Penso che sia importante lasciare alcuni spazi vuoti all’interno di una storia in modo che i lettori la completino in base alle proprie esperienze, ma purtroppo il pubblico che “Brokeback” ha raggiunto si è lasciato andare alla fantasia. Un sacco di uomini hanno deciso che la storia ha avuto un lieto fine. Loro non possono sopportare il modo in cui finisce, non lo sopportano proprio. Non riescono a capire che il racconto non parla di Jack ed Ennis. Parla di omofobia; si tratta di una situazione sociale; si tratta di un luogo specifico, di una particolare mentalità e di moralità. Semplicemente non lo capiscono. Non posso dirvi quante lettere mi sono arrivate, come se si aspettassero che io replicassi loro con un ‘Oh grande, se solo avessi avuto il buon senso di scriverla in quel modo’. E tutti cominciano allo stesso modo, ‘io non sono gay, ma…’. L’implicazione è che essendo uomini capirebbero molto meglio di me come questi due individui si sarebbero comportati. E forse è vero. Ma non è la storia che ho scritto. Quelli non sono i loro personaggi. I personaggi appartengono a me per legge. La gente l’ha vista come una storia di due cowboy. Ma non è mai stata una storia su due cowboy“.

Così parlò Annie Proulx, Premio Pulitzer nonché autrice del racconto poi diventato film grazie ad Ang Lee. Uno sfogo in piena regola quello della quasi 80enne scrittrice canadese, ancora una volta ‘costretta’ a sottolineare la vera natura della propria opera. Più centrata sull’omofobia, che sulla struggente storia d’amore tra Ennis Del Mar e Jack Twist, costretti a vivere una non vita di coppia proprio a causa della chiusura mentale di un tempo. E ancora oggi tutt’altro che svanita. Brokeback Mountain, come dimenticarlo, venne candidato ad 8 Premi Oscar vincendone solo 3 (regia, sceneggiatura e colonna sonora). Pur di non incoronarlo Miglior film dell’anno, nel 2006 semplicemente CERTIFICATO dalla chinque, l’Academy osò premiare CRASH – CONTATTO FISICO.  Il primo è un capolavoro da subito diventato CULT, il secondo un buon film dimenticato persino da quei debosciati che l’hanno votato.

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