Unioni Gay – anche Alfano apre alle civil partnership di Renzi

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 “Rispettiamo l’affettività di tutti. Se c’è da garantire maggior tutela ai problemi delle tante persone che convivono noi siamo pronti. La nostra, però, è un’apertura con un avvertimento: non si tocchi la famiglia naturale, composta da uomo e donna, come recita l’articolo 31 della Costituzione. Anzi, in autunno devono partire dei provvedimenti, nel contesto della legge di stabilità e delega fiscale, che la rafforzino, perché è la famiglia il vero centro dello sviluppo sociale di questo Paese”. “Non abbiamo difficoltà a ragionare, nell’ambito del codice civile, di un tema che esiste ed è la tutela delle persone che convivono, anche gay”. “Noi siamo pronti a un’accelerazione su questo genere di tutele, la nostra è un’apertura significativa”. “In nessun caso si deve far passare l’idea che si sta lavorando a un supermercato della famiglia così come prevede la Costituzione”. “No ai matrimoni gay, no alle adozioni gay o all’utero in affitto, no alla reversibilità delle pensioni che oggi costa più di 40 miliardi all’anno ed è la più costosa in Europa”.

Via Repubblica il Nuovo CentroDestra di Alfano ha così replicato alla proposta di civil partnership di Matteo Renzi e alla clamorosa apertura di Silvio Berlusconi di pochi giorni fa.
Ora, considerando che anche SEL e 5 Stelle sono ovviamente favorevoli ai diritti dei gay, quasi tutto il Parlamento sembrerebbe PRONTO ad un primo epico passo. Lega e centristi esclusi.
Insomma, qualcosa si muove.

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