Felice chi è diverso – arriva al cinema il documentario gay di Gianni Amelio

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Un viaggio in un’Italia segreta, raramente svelata dalle cineprese: l’Italia del mondo omosessuale così come è stato vissuto nel Novecento, dai primi del secolo agli anni ’80.
Un viaggio fatto di storie raccolte dal Nord al Sud del Paese, di chi ha vissuto sulla propria pelle il peso di essere un “diverso”. Racconti di repressione, censura, dignità, coraggio, e felicità firmati Gianni Amelio.
Così si presenta Felice chi è diverso, documentario a tematica gay presentato al Festival di Berlino e in uscita al cinema questo giovedì, con distribuzione CinecittàLuce.

Un documentario quest’oggi trainato da una prima clip e dalle parole del regista, che solo un mese fa ha fatto pubblicamente coming out.

Felice chi è diverso essendo egli diverso. Ma guai a chi è diverso essendo egli comune”!
Questa poesia di Sandro Penna ci fa da guida in un’Italia segreta, mai svelata da una cinepresa che vuole indagare sulla realtà e non sulla finzione.
È l’Italia del mondo omosessuale così com’è stato vissuto nel Novecento, dai primi del
secolo agli anni ‘80, quando si sono diffusi sulla scia di certi movimenti americani, i primi tentativi di “liberazione”.
Nel documentario ascoltiamo le testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle il peso di essere un “diverso”, quasi sempre ostacolato dalla sua stessa famiglia, deriso a scuola, escluso dalla società dei “normali”.
Queste persone, che sono ormai in là con gli anni, ricordano com’era vissuta questa condizione sotto il fascismo e poi nel secondo dopoguerra, quando ancora si stendeva una coltre di silenzio sull’argomento, e si viveva nella paura e nella repressione.
Storie raccolte in varie parti d’Italia, da nord a sud, per dare un’immagine il più possibile rappresentativa dei sentimenti e delle abitudini di una nazione antropologicamente e culturalmente assai differenziata. Storie drammatiche ma anche serene di persone chehanno saputo raggiungere, pur tra mille difficoltà, un equilibrio privato e sociale.
C’è l’artista che ha fatto della propria “diversità” un’arma vincente, e della propria solitudine un punto di forza. C’è l’uomo della strada che è stato sconfitto dall’incomprensione spesso crudele di genitori e parenti.
E c’è chi ha trovato una stabilità affettiva con un altro essere umano, formando una coppia che resiste nel tempo e attraversa gioie e tempeste né più né meno di una coppia eterosessuale.
Il quadro che ne verrà fuori può essere sfaccettato e sorprendente di certo colpiscono la dignità ed il coraggio con cui ognuno è riuscito a realizzare se stesso, combattendo contro chi considera la condizione omosessuale una malattia e un pericolo.
Le testimonianze originali contrastano in modo spesso violento con l’immagine stereotipata dell’omosessuale così com’è stata rappresentata dai mezzi di comunicazione: giornali, cinegiornali, televisione, film.
Da questi traspare un’aggressività e spesso una violenza che ancora oggi fanno riflettere su quanto omofobica sia stata (e sia ancora) la nostra società. I materiali di repertorio, montati accanto ai racconti delle persone, danno un quadro inquietante su come siano state distorte e manipolate le cose per ridurre tutto in “fenomeno” da condannare.
L’immagine finale è quella di un mondo ‐ il nostro ‐ che ha bisogno ancora di fare molti
passi avanti nel rispetto e nella libertà di ciascuno. Firmato  Gianni Amelio.

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