Il trionfo di 12 anni Schiavo, il dominio ‘tecnico’ di Gravity, la storica vittoria de La Grande Bellezza, la caduta sul red carpet della contadina Lawrence, la prima statuetta da produttore per Brad Pitt, i selfie di Ellen, le sconfitte di American Hustle e The Wolf of Wall Street, l’omaggio musicale di Pink al Mago di Oz, quello di Bette Midler ai morti dell’ultimo anno e i terribili ringraziamenti a Diego Armando Maradona e Federico Fellini di Paolo Sorrentino. Questo e molto altro è stata l’84esima notte degli Oscar, conclusasi dopo 3 ore e mezzo di diretta. A guardare tutti dall’alto il capolavoro di Alfonso Cuaron, vincitore di ben 7 statuette su 10 nomination, compresa quelle per la miglior Regia e il miglior Montaggio, seguito dai 3 di Dallas Buyers Club e di 12 anni Schiavo, eletto Miglior Film dell’anno. A quota due Oscar il capolavoro animato Disney Frozen e Il Grande Gatsby, giustamente celebrato per le scenografie e i costumi.
Tra gli attori seconda statuetta per Cate Blanchett, eletta Miglior Attrice di stagione al fianco di Matthew McConaughey, che ha battuto in volata l’eterno secondo Leonardo DiCaprio. Da segnalare anche i primi Oscar per Jared Leto, premiato per il ruolo di una trans malata di aids in Dallas Buyers Club, e Lupita Nyong’o, 21enne incoronata al suo debutto d’attrice come ‘schiava’ nel film di Steve McQueen. Sfumato per Jennifer Lawrence il 2° Oscar in 2 anni. Festa in casa Italia grazie a La Grande Bellezza, Miglior Film Straniero dopo 15 anni d’attesa. Sorrentino è così diventato l’ottavo regista italiano a vincere un Oscar, dopo De Sica, Fellini, Petri, Bertolucci, Tornatore, Salvatores e Benigni.

Esilarante Ellen, tra pizze da far mangiare in platea e mitologici selfie che hanno fatto il giro del mondo su Twitter (record di retweet, battuto Obama), per una nottata che ha regalato pochissime sorprese e tante scontate conferme, tanto che il sottoscritto ha mancato solo 2 pronostici su 21. Sceneggiatura, anche se tifavo e speravo in un trionfo di Her, e documentario. Poi è stato filotto. Bravo me.