Gianni Amelio fa coming out: sono gay

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Alla mia età sarebbe un po’ tardivo, forse ridicolo. Altri dovrebbero essere i coming out davvero importanti, di chi froda il fisco per esempio, di chi usa la politica per arricchirsi. Comunque credo che chi abbia una vita molto visibile abbia il dovere della sincerità: e allora sì, lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale. L’omofobia è ancora imperante, capita anche che ragazzi si uccidano perché froci o ritenuti tali, e quindi scherniti, isolati, picchiati. Insomma la battaglia non è vinta, non c’è da noi un riconoscimento giuridico delle coppie. C’è poi ancora la difficoltà di farsi accettare dalla famiglia, soprattutto dai padri, ancora immersi in una cultura maschilista“.

Parole e pensieri di Gianni Amelio, Leone d’Oro alla Mostra di Venezia con Così ridevano, 4 volte Nastro d’argento, 1 David e 1 nomination agli Oscar nel 1991 con  Porte aperte, intervistato da Natalia Aspesi su Repubblica e presto al Festival di Berlino grazie al documentario gay Felice chi è Diverso. Un viaggio in un’Italia segreta, raramente svelata dalle cineprese: l’Italia del mondo omosessuale così come è stato vissuto nel Novecento, dai primi del secolo agli anni ’80. Un film che sarà nei cinema del Bel Paese a marzo, grazie a LUCE-CINECITTÀ, con questo atteso coming out del regista a traino. Perché non è davvero mai troppo tardi per gettare pubblicamente la maschera, anche se hai appena compiuto 69 anni. Bravo Gianni Amelio, avanti il prossimo.

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