Roma omofoba – ancora un’aggressione

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Lo scorso venerdì un nostro attivista insieme ad un altro ragazzo sono stati aggrediti nei pressi di ponte Garibaldi in pieno centro di Roma da un gruppo di ragazzi, riportando l’uno una lesione al naso con prognosi di 25 giorni, l’altro una lesione al labbro con prognosi di 10 giorni. Pur prontamente chiamata la polizia non è riuscita ad intervenire in tempo per individuare l’aggressore. Aggiungendosi alle notizie degli scorsi giorni, l’odio e la violenza omofoba continuano a denigrare la dignità di cittadini e cittadine che vivono apertamente e liberamente la propria esistenza. Faccia questo ulteriore gesto di discriminazione riflettere le istituzioni sull’ormai ineludibile necessità di tutela di chi non è più disposto a vivere nell’ombra. Lo Stato prenda coscienza della situazione di pericolo che la comunità lgbt vive ogni giorno e provveda alle mancanze legislative che sembrano quasi far da scudo a questi vili e barbari atti‘.

Firmato Luiss Arcobaleno, con due giovani universitari vittime di omofobia nel cuore della Capitale, ancora una volta. Tutto questo pochi giorni dopo la morte di Daniele Fulli, ucciso sulle sponde del Tevere, e dopo mesi di incredibili episodi di violenza purtroppo sempre più all’ordine del giorno.

Se c’è chi crede di potere intimidire e costringere un’intera comunità a tornare nell’ombra e nella paura si sbaglia di grosso. Non intendiamo fare passi indietro sulla nostra visibilità e libertà, che poi sono le uniche conquiste ottenute in decenni di impegno, nonostante l’inerzia della politica e la mancanza di diritti” ha dichiarato Andrea Maccarrone, presidente del Circolo. “Riteniamo che l’aumento dei casi denunciati alle autorità e ai media sia anche frutto della maggior coraggio di chi non si rassegna ad essere vittima silenziosa e invisibile e intende segnalare con forza l’inaccettabile violenza machista e omofoba che troppo spesso rimane impunita”. “Questa fiducia nelle istituzioni e questo coraggio non possono cadere nel vuoto, all’impegno delle associazioni e dei singoli deve unirsi quello dell’opinione pubblica, della società civile e delle istituzioni per chiarire che qualsiasi tipo di violenza e di intimidazione basati su odio e discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere non rimarranno più impunite“.

Solidarietà, ma non può bastare la semplice ‘solidarietà’ che da anni ci viene sbattuta in faccia senza iniziative concrete, dal vicesindaco di Roma Luigi Nieri:

I giovani coinvolti devono sapere che la città è dalla loro parte e condanna con forza e con sdegno chi si macchia di un crimine così odioso. E’ possibile che l’aumento delle denunce di questi crimini, come fa notare l’associazione Mario Mieli, sia da un certo punto di vista un buon segno, perché denota un maggior coraggio di chi subisce queste violenze a denunciarle, nonché la fiducia nelle istituzioni cui ci si affida. Ma a questo coraggio bisogna rispondere con altrettanto coraggio, ad ogni livello istituzionale. A livello comunale stiamo mettendo in piedi tutte le azioni utili al contrasto culturale di questi gravi fenomeni, ma è a livello nazionale che si può e si deve accelerare. Sono finiti i tempi delle attese e delle alchimie governative sulla pelle delle persone, è urgente la discussione di una legge contro l’omofobia e per i diritti delle persone omosessuali. Non c’è più tempo da perdere“.

Parole, parole, parole. Siamo stufi di ascoltare solo parole.

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