Dolce e Gabbana contro Lady Gaga: è l’espressione di un’epoca di decadenza

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Una lunga e ricca intervista pubblicata venerdì, su Sette del Corriere della Sera, passata stranamente inosservata (grazie a Vale per la segnalazione via Twitter).
Perché Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno ‘osato’ scagliarsi contro Lady Gaga. Senza troppi peli sulla lingua.
Dicendo questo:

Non vi piace Lady Gaga?
Gabbana: «No. Ma è lo specchio dei tempi. Bisogna registrare il fatto. Perché piace? Perché ha tanti seguaci? Cosa rappresenta? Uno deve farsela la domanda: come mai ha tanto successo?».
Risposta?
Gabbana: «È l’espressione di un’epoca di decadenza. Anche perché non ha inventato assolutamente niente».
Anche voi siete eccessivi.
Dolce: «Un momento. Lì non c’è l’eccesso: c’è il travestimento. L’eccesso può essere sinonimo di coraggio. Di eccentricità. Di voglia di esplorare. Il travestimento è una cosa diversa. Vuol dire nascondersi. Non mostrare la faccia. Lei si veste con una identità che non è la sua. Non è la sola, si capisce. Io non frequento Facebook ma seguo e mi informo. C’è gente che si propone con una maschera che non è la sua. Storie inventate. Esistenze ricostruite e false. Ma chi sei? Che bisogno hai di inventarti un’altra vita? Se io sono calvo non è che risolvo tutto mettendo una parrucca. Non avrebbe senso».

Parole forti, e dal mio punto di vista tutt’altro che condivisibili, quelle marchiate D&G, nati ed esplosi grazie a Madonna. Perché il quesito che si pongono i due stilisti (come mai Gaga ha tanto successo?) potremmo serenamente rigirarlo a loro (me lo chiedo tutti i giorni), arrivando alla medesima risposta: perché sono ESATTAMENTE l’espressione di un’epoca di decadenza.  

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