Stracult dal passato: buttate un occhio su Paganini Horror

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Fino a poche ore fa NON avevo mai visto Paganini Horror.
Mea culpa, mea culpa, mea grandissima culpa.
Perché Paganini Horror è uno di quegli STRACULT anni 80 che fanno talmente cagare, perché oggettivamente osceni, dal risultare imperdibili.
Volete ridere a CREPAPELLE dinanzi ad un film pseudo horror?
Splendido, preparate i popcorn e chiamate gli amici perché questo è il titolo che fa per voi.
2 mila lire di budget, una Daria Nicolodi non si sa come finita dentro questa autentica merda cinematografica, effetti speciali di serie Z (imperdibile scena iniziale con l’omicidio nella vasca da bagno), dialoghi agghiaccianti, recitazione demenziale, doppiaggio da infarto e un finale che è tutto un programma.
Surreale la trama: Una rock band tutta al femminile cerca una hit per il nuovo album ma le idee latitano. Un ragazzo dello staff, all’insaputa di tutti, compra un misterioso manoscritto appartenuto nientepopòdimenoche … a Niccolò Paganini. Me cojoni. Proposto alla band il pezzo piace. E quale villa affitterai per girarci il video? Quella appartenuta al celebre compositore. E qui ne succederanno di tutti i colori…
Paganini Horror. Un titolo una garanzia.
E se non ci credete… minuto 12:40. Occhio al dialogo.

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