The Voice arriva in Italia: conduce Carlo Conti

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Dopo i disastri di X-Factor e Star Academy, ci siam tolti dalle palle il Facchinetti.
Partiamo da questa verità assoluta per parlare dello sbarco in Italia di The Voice, talent musicale che sta ormai spopolando ovunque.
A condurre il tutto, ebbene sì preparate il bestemmione, Carlo Conti, ovvero il lampadato più lampadato della tv italiana.
Scelta discutibile, vecchia, stantia, ed evitabile? A dir poco.
Ma c’è anche da dire che poteva andar peggio, leggasi Fabrizio Frizzi, Emanuele Filiberto, Lorena Bianchetti, Marco Liorni o per l’appunto Francesco Facchinetti.
E i 4 giudici? Per ora tutto tace.
Se negli States possono sbandierare ai quattro venti Adam Levine, Christina Aguilera, Ce Lo Green e Blake Shelton, in Italia per ora non si muove una foglia, anche se il toto-nomi è ovviamente già partito. Finendo su RAI1 (perché Conti dalla prima rete non si muove) e in prima serata, è facile ipotizzare quattro nomi particolarmente ‘amati’ dal pubblico medio della rete ammiraglia Rai. Ovvero i novantaduenni.
Quindi tiriamo pure ad indovinare: Ornella Vanoni? Patty Pravo? Renato Zero? Gigi d’Alessio? Al Bano? Massimo Ranieri? Fausto Leali? Fraccazzo da Velletri?
Tutto po’ esse. L’importante è che sotto il tavolo abbiano il catetere a portata di mano.
Ma se il mistero per ora avvolge i 4 giudici, di una cosa siam certi.
Ovvero che The Voice sarà SNATURATO. Invecchiato, imbolsito, raffreddato, frenato. O forse dovremmo dire ‘rincoglionizzato’.
Perché un talent simile, sulla rete regina del ‘servizio pubblico’, non c’entra proprio un cazzo.
W la Rai.

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