La Bella(zza) e la Bestia(lità) di un anno

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Un anno fa tornavo dalla mia prima trasferta a Torre del Lago. Pochi giorni dopo sarei volato a Barcellona, per il secondo Circuit della mia vita. Una vita fatta di amici, discoteche, spiagge estive e solitudine sentimentale. Perché da troppo tempo nessuno riusciva a colpirmi a tal punto da andare oltre la solita ‘botta e via’. Fino ai primi giorni di agosto dell’anno scorso. Perché grazie a Facebook, che ci suggerì come possibili amici, ho incontrato lui, l’uomo con cui vivo da oltre 100 giorni. Per oltre un anno ci eravamo ‘sbirciati’ in piscina, senza mai rivolgerci parola. Neanche un saluto, un sorriso, niente di niente. Perché timidi, o cojoni. Punti di vista. Fino all’aiutino esterno di Faccialibro, che diede un bel calcio in culo al destino, perché si sbrigasse ad entrare in azione. L’11 agosto sarà un anno, un anno dal primo incontro, dalla prima birretta trasteverina, dalle prime chiacchierate. Un anno intenso, fatto di gioie e litigi, di baci e lacrime, di estenuanti lontananze e di prolungate vicinanze, costantemente segnato dall’amore. Perché se dodici mesi fa mi avessero detto che l’ultima domenica di luglio del 2011 l’avrei passata a Milano, nella calda, afosa e soleggiata Milano, in casa, a guardare classici Disney, non ci avrei mai e poi mai creduto. Anzi, probabilmente avrei cercato fogli da poter firmare affinché tutto ciò non si verificasse. Se non fosse per la variabile decisiva, ovvero lui, al mio fianco, a rendermi felice. Perché ci sono quei momenti nella vita in cui ti rendi conto che basta un niente per essere felici, se sei accanto alla persona giusta. Momenti semplici, semplicissimi, che diventano però unici, nell’attimo in cui hai la fortuna di viverli accanto a quella persona che vorresti per sempre vicino a te. Tra pochi giorni ce ne andremo in vacanza, la nostra prima vacanza, perché lo scoccare del primo anno è alle porte, con tutte le conseguenze ‘romantiche’ del caso. Un anno spesso litigarello, segnato da traslochi continui, scelte drastiche ed inattese, capaci più e più volte di far precipitare la situazione, poi ovviamente sempre ripresa, e migliorata. Perché una storia d’amore ha bisogno di tempo. Per crescere, maturare, per appianare differenze ed incomprensioni, parlando e confessando lati del proprio carattere magari fino a quel momento taciuti o nascosti, per evolversi e solidificarsi, diventando così sempre più forte ed inattaccabile. Un anno fa tornavo dalla mia prima trasferta a Torre del Lago. Ero single, dicevo ‘felicemente’ single. Fino a quell’incontro che mi ha cambiato la vita, e che con il tempo mi ha portato per mano alla giornata di ieri, domenica 31 luglio, felice e sorridente abbracciato al mio lui, in un torrido pomeriggio meneghino, davanti La Bella e la Bestia. Me l’avessero detto il 29 luglio del 2010 non ci avrei mai creduto. Ma oggi, 1° agosto del 2011, sono felicissimo così. Come non lo sono mai stato.

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