Fabrizio Marrazzo vs. Arcigay: siamo alle comiche

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Una delle poche cose degne di nota fatte dall’Arcigay romano in questi ultimi anni è stato ALLONTANARE Fabrizio Marrazzo. Prezzemolino televisivo, perennemente a caccia del taccuino e della telecamera di turno, e per anni ‘responsabile’ di manifestazioni glbtq dal punto di vista organizzativo DISASTROSE, Marrazzo lo scorso anno è stato sfanculato dall’Arcigay. Era il presidente della sede capitolina, è stato fatto fuori dal giorno alla notte. In malo modo, questo va detto, e cavalcando strade discutibili, ma è stato fatto fuori. Ed è questo quello che conta. Perché a detta del sottoscritto Marrazzo ha fatto TANTO e MALE all’interno della comunità gay romana. E attenzione, non c’è nulla di personale tra il sottoscritto e Fabrizio. Ci conosciamo di vista, ci salutiamo per pura educazione, ma tutto finisce lì. Perché non mi sono mai piaciuti i suoi MODI di fare ‘politica’, trattando l’omofobia come grimaldello mediatico, e non ho mai fatto nulla per nasconderlo. Mandato via dall’Arcigay, Marrazzo ha trovato ‘casa’ all’interno del Gay Center. In questi ultimi mesi si è MOSTRUOSAMENTE avvicinato alla giunta di CENTRODESTRA, formata dalla formidabile coppia Alemanno/Polverini, suscitando più di qualche malumore all’interno della comunità. Ieri, ancora una volta, il buon Fabrizio ha denunciato un presunto attacco omofobo nella città eterna. Dopo le sparate degli anni scorsi (come dimenticare la fantomatica’ bomba carta’ al coming out, rivelatasi poi una ‘miccetta’, con tanto di vaso indicato come PROVA della potenza distruttiva della bomba ma in realtà bruciato da tempo), il sottoscritto dinanzi ad ogni comunicato di Marrazzo tentenna, aspetta, vuole vederci chiaro. Tanto da sobbalzare quando nella serata di ieri è arrivato un controcomunicato firmato Arcigay in cui si sottolineava l’INESISTENZA e l’INFONDATEZZA del presunto attacco omofobo.
Disse il Gay Center: domenica 17 alcuni giovani, in via dei Fori Imperiali, hanno lanciato uova e vetri contro un ragazzo di rientro da una serata nella Gay Street. Nessuna vittima, però, ha voluto sporgere denuncia, per paura di ritorsioni o per non rivelare la propria omosessualità. “Questa prima parte dell’estate sta dando segnali preoccupanti di un escalation di aggressioni omofobe. Se dovessimo guardare le segnalazioni ricevute dal nostro numero verde dovremmo dire che siamo di fronte ad una nuova emergenza”, commentò Marrazzo.
DICE ORA Paolo Patané, Presidente Arcigay: “Arcigay e l’Associazione Gay Street smentiscono decisamente che episodi di omofobia siano recentemente avvenuti in via di S.Giovanni in Laterano”.
Risponde a stretto giro Marrazzo: “Le dichiarazioni di chi non conosce i fatti sono allucinanti: in un momento in cui si evidenzia un fenomeno particolarmente grave, in cui i gay segnalano episodi di omofobia che non hanno il coraggio e la forza di denunciare alle forze dell’ordine per timore di ritorsioni o perché non sono visibili in famiglia, certe dichiarazioni sono molto pericolose, soprattutto per gli stessi giovani omosessuali che non possono vedersi smentiti da persone che non conoscono i fatti”. “Con tutto il rispetto, il bancone di un bar di via di San Giovanni in Laterano non è un osservatorio dell’omofobia, anche perché i fatti si sono svolti in via dei Fori Imperiali. Sulle dichiarazioni lette valuteremo eventuali azioni legali”.
Commenta a caldo anche Renata Polverini: “Voglio infine ringraziare l’associazione guidata da Fabrizio Marrazzo per aver aderito alla Fiaccolata di domani contro le mafie promossa dalla Provincia di Roma insieme alla Regione Lazio e a Roma Capitale, sarà una ulteriore occasione per ribadire la cultura della legalità e del rispetto”.
Oggi la proposta di legge contro l’omofobia arriva alla Camera. E’ previsto un SIT-IN a Montecitorio. Ma si parla di TUTTO tranne che di questo. Qui si annunciano battaglie legali per un presunto attacco omofobo, in una guerra tra associazioni che sta rasentando il RIDICOLO. Perché con gente così a RAPPRESENTARCI, non arriveremo MAI da nessuna parte.

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